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CHIANTI CLASSICO A NAPOLI PER UGA, UNITA GEOGRAFICHE AGGIUNTIVE

La splendida Residenza storica di Palazzo Caracciolo, a Napoli, ha ospitato il Consorzio Vino Chianti Classico per la presentazione del progetto UGA, acronimo che indica 11 Unità Geografiche Aggiuntive

Una nuova mappa geovitivicola del Chianti Classico

Il Consorzio Vino Chianti Classico approda a Napoli, tappa del tour di presentazione di UGA, acronimo di Unità Geografiche Aggiuntive, un progetto ambizioso lungamente accarezzato da tutti i soci del Consorzio per la suddivisione del territorio di produzione del Chianti Classico in aree più ristrette e dotate di maggiore omogeneità, identificabili in base a criteri specifici quali riconoscibilità enologica, storicità e notorietà. Uga disegna, dunque, una nuova mappa geovitivicola del Chianti Classico: 11 aree cartografiche, sostanzialmente corrispondenti agli otto comuni già rientranti nel territorio a denominazione del Chianti Classico, ma con l’aggiunta di altre aree vocate, tradizionalmente espressione di produzioni vinicole di alta qualità: Castellina, Castelnuovo Berardenga, Gaiole, Greve, Lamole, Montefioralle, Panzano, Radda, San Casciano, San Donato in Poggio, Vagliagli.

Giovanni Manetti e Paolo De Cristofaro,credit @TWM

La lista è aperta – ha precisato il dott.Giovanni Manetti, presidente del Consorzio vino Chianti Classico, il più antico Consorzio vitivinicolo d’Italia fondato nel 1924 da un gruppo di 33 produttori a difesa della tipicità del Chianti e della sua marca d’origine. “In futuro tale lista potrà essere allungata” – continua Manetti. “Le uga entreranno in vigore a partire dal 2025. L’importante è chiarire che le unità geografiche aggiuntive non sono sottozone!”

L’entrata in vigore delle UGA è prevista per il 2025, a conclusione dell’iter burocratico di modifica del disciplinare di produzione e saranno riferite solo al Chianti Classico, tipologia Gran Selezione, oggi solo il 6% della produzione totale di Chianti Classico, che identifica i vini prodotti in una singola vigna o delle migliori uve da vigneti di esclusiva proprietà dell’azienda, con invecchiamento minimo di 30 mesi, di cui 3 mesi di affinamento in bottiglia. Inoltre, è previsto un’innalzamento della percentuale di Sangiovese al 90% (oggi è 80%) e 10% di altri uvaggi autoctoni (oggi è ammesso uvaggio da vitigni internazionali).

Aree storiche vocàte

Il territorio vocàto alla produzione del Chianti Classico si estende tra le città di Firenze e di Siena, in un’area ben precisa e delimitata, già nel 1716, con un bando ad hoc dal Granduca Cosimo III de’ Medici nelle zone vocàte alla produzione di vino di alta qualità. Il Gallo Nero, storico simbolo della lega militare del Chianti, affrescato sul soffitto del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze anche dal Vasari, è una denominazione estremamente dinamica, con 10.000 ettari vitati, di cui circa 7.200 vocati, grazie a speciali sfumature del terroir che si traducono in chiave di volta per sublimare l’identità del vino. A tanto, si aggiungono altre caratteristiche pedoclimatiche, con altitudini comprese tra 200 e 650 mt s.l.d.m. per vini di grande qualità, con una produzione di circa 38 milioni di bottiglie all’anno, esportate in 160 Paesi del mondo.

Nuova etichetta Uga

Un logo che, ancora oggi, contraddistingue le bottiglie di Chianti Classico e che oggi rafforza la comunicazione del binomio vino-territorio, grazie all’introduzione del nome del borgo o della contrada di provenienza delle uve in etichetta contemplata dal progetto UGA nonchè dalle norme nazionali ed europee che consentono per i vini DOP un espresso riferimento alle unità geografiche aggiuntive, identificate nella zona di produzione della denominazione. L’etichetta acquista, dunque, un ruolo più marcato, di informazione e orientamento consapevole ed esaustivo dei consumatori che, così potranno conoscere anche le zone di provenienza delle uve, con notevole incremento di curiosità e differenziazione delle domande e delle offerte.

Masterclass Chianti Classico, credit @TWM

Degustazione

In degustazione, 11 vini in rappresentanza delle 11 UGA, in cui il profilo del Sangiovese è emerso netto, verticale, austero ma con differenti sfumature , sottili ed eleganti, espressione caratterizzante i rispettivi territori di origine, le diverse condizioni pedoclimatiche ed interpretative.

Chianti Classico Gran Selezione Don Tommaso 2019 Principe Corsini – San Casciano Note fresche di lampone, cannella e pepe bianco, sorso sapido, caldo, secco, tannini bilanciati, persistenza

Chianti Classico Gran Selezione La Corte 2019 Castello di Querceto -Greve Vigneto su macigno e suolo sabbioso. Fresche note floreali blu di violetta, richiami di pepe di Szechuan, tannini graffianti ma chiusura equilibrata, profilo austero, ma gentile. Persistente.

Chianti Classico Gran Selezione Sassello 2017 Castello di Verrazzano – Montefioralle. Tanti uliveti e terrazzamenti. Pendenze molto accentuate. Stile omogeneo tipico dell’alberese, ma zona calda, un’eccezione all’area più fresca e ventilata. Frutta, mora, note di liquirizia fresca, al palato, cannella, caldo, fresco, secco e tannico, chiusura equilibrata .

Chianti Classico Gran Selezione I Fabbri 2018 I Fabbri – Lamole Note fresche e floreali di giaggiolo, ciliege, erbe Mediterranee, rosmarino, coerente al palato, tannini rotondi, finale sapido, buona persistenza.

Chianti Classico Gran Selezione Vigna del Sorbò 2019 Fontodi – Panzano Panzano, nella conca d’oro, ha vigneti a 150 mt., gode di equilibri geologici particolari. Note fruttate, prugna, liquirizia fresca, tanta freschezza che smorza la spinta tannica.

Chianti Classico Gran Selezione Il Solatio 2018 Castello di Albola – Radda Paesaggio completamente diverso, pochi ulivi, molto in alto, vigneti sul macigno, ampia zona dominata dall’alberese. Vini d’altura, dal taglio snello, su un caleidoscopio geologico. Rosso vivace, note floreali, geranio rosso, amarena fresca, note noce moscata, coerente al palato, fresco, verticale, tannini armonici, buona persistenza.

Chianti Classico Gran Selezione Vigna Casi 2018 Castello Di Meleto – Gaiole Gaiole e’ comune più boscoso, doppia anima, sia nordica che mediterranea, al sud, più calda, con  tante sfumature diverse, al centro colline più dolci. Rosso rubino, tanta frutta rossa, lampone in primis, ma anche note erbacee e vagamente balsamiche, fresco, secco, caldo, tannini levigati, buona persistenza.

Chianti Classico Gran Selezione Colonia 2018 Felsina – Castelnuovo Berardenga Frutta rossa, lamponi e ribes, note di resina di pino, coerente, fresco, tannini presenti ma chiusura equilibrata, buona persistenza.

Chianti Classico Gran Selezione Vigna di Sessina 2018 Dievole – Vagliagli Amarena croccante, note fresche di erica, sbuffi speziati di cannella, sorso ampio, secco, tannico, con chiusura equilibrata.

Chianti Classico Gran Selezione Vigna del Capannino 2019 – Tenuta Di Bibbiano – Castellina Complessità gusto olfattiva che spazia dalle note fruttate di marmellata di amarena alle speziate calde della noce moscata. Sorso fresco, secco, sapido con tannini presenti, finale equilibrato e buona persistenza.

Chianti Classico Gran Selezione Vigneto Il Poggio 2018 Castello di Monsanto – San Donato in Poggio Qui la presenza del Torrente Vesa è importante regolatore climatico, aree vitate tra 200 e 400 mt, paesaggio luminoso. Primo cru del chianti classico, elegante ma austero. Frutta rossa, confettura di amarena, chiodi di garofano, sorso iodato, ampio, secco, tannico graffiante, chiusura equilibrata e persistenza.

Nella speciale occasione è stata consegnata al Sindaco di Napoli, dott. Gaetano Manfredi, una bottiglia di Chianti Classico del 1995, anno in cui Napoli ha avuto il prestigioso riconoscimento di Patrimonio Unesco.

www.chianticlassico.com

Carmen Guerriero

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