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Cosmopolita, vivace, esigente e controtendenza. Napoli è la città che, da sempre, più di ogni altra, riesce ad incarnare il cambiamento e la gioia di vivere.
Magnolia non e’solo un ristorante nel “salotto buono di Chiaia“, ma uno spazio polifunzionale, che mixa relax e divertimento, tra lounge bar, cucina italiana d’eccellenza e nippo-brasiliana di Otoro81 (tre bacchette Gambero Rosso), fino alle terme e spa e alle camere per soggiornare a Napoli.
Non a caso il claim è: “Magnolia non si racconta, si vive“.
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La struttura sorge sulle antiche terme Gauthier, alimentate dalla Sorgente Sofia, rinomata per le sue acque dalle proprietà terapeutiche e benefiche, attestate da oltre un secolo, e si sviluppa attorno a una magnolia secolare, uno dei pochi monumenti naturali sopravvissuti alla Seconda Guerra Mondiale.
Antonio Chirico è lo chef resident con una particolare predilezione alla combinazione di ingredienti, luoghi e storie, profumi e sapori diversi, nel solco di una filosofia semplice : fare la cucina per le persone, soddisfare i gusti di tutti ed esaltare i prodotti locali con tecniche e ingredienti provenienti da tutto il mondo.
Originario di Ginosa ma ormai di casa a Napoli, Chirico porta al Magnolia un ricco bagaglio di esperienze in ristoranti stellati e hotel di lusso, dal Quisisana di Capri al Gallo Cedrone, da L’Accanto al Grand Hotel Hermitage all’Isola d’Elba.
Da quattro anni è lo chef resident del Magnolia, dove ha ideato il rivoluzionario “menu trasversale“, un format innovativo che si distingue per la sua flessibilità e varietà, disponibile per 12 ore al giorno e pensato per soddisfare ogni esigenza e ogni momento della settimana e della giornata con rispetto della stagionalità.
Da questa filosofia nasce l’“Easy Lunch”, una pausa pranzo veloce e gustosa e il menu à la carte, pensato per il fine settimana e la sera, quando ci si vuole concedere più tempo. Non mancano le proposte vegane, senza glutine e ispirate alla tradizione napoletana, fino ai grandi classici della cucina italiana e must internazionali, un mix che conferma la visione di Chirico, per il quale la cucina non ha confini.
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“ Non si tratta solo di cucinare per nutrire, ma di cucinare per emozionare” – precisa Chirico”- per portare una sensazione di piacere immediato, ma anche di scoperta, in ogni boccone”.