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ROERO, UN TERRITORIO VOCATO PER LA VITICOLTURA AL DI LÀ DELLA RIVA SINISTRA DEL TANARO

In Piemonte, in provincia di Cuneo nel cuore delle colline disegnate dai filari delle viti, in quella porzione di territorio tra Langhe e Monferrato, sito sulla riva sinistra del Tanaro. Un’area protagonista storicamente della produzione enologica, accanto a frutteti e orti, tuttora altro vanto del Roero, visto la crisi della fillossera alla fine dell’800 che spinse gli agricoltori a diversificare la loro produzione. Il risultato è un paesaggio che nel tempo è stato trasformato e plasmato dal lavoro dell’uomo nella pratica della viticoltura, come dimostrano testi storici trovati negli archivi,  a essere disseminato da altre coltivazioni, da boschi, oltre che da affascinanti edificazioni architettoniche sia delle case rurali così come  dei castelli disseminati sulle colline. Un paesaggio talmente intriso di bellezza, natura e storia da essere dichiarato Patrimonio Mondiale UNESCO nel 2014, insieme a Langhe e Monferrato

di Giovanna Moldenhauer

IL CONSORZIO DI TUTELA, I SUOI NUMERI E LE NUOVE MGA DEL 2017

Di seguito vi presentiamo il suo Consorzio di Tutela, formatosi solo una decina di anni fa, in coincidenza con la dichiarazione UNESCO, i comuni e i vini della DOCG. A completamento diamo qualche cenno geologico sulla formazione delle sue colline, sul suo clima, fattori che determinano in particolare una diversa espressività del Nebbiolo in particolare su questi terreni.

Roero@Consorzio Roero

Riconosciuto nel 2014 il Consorzio di Tutela Roero ha l’obiettivo di proteggere, valorizzare e promuovere il Roero Bianco e il Roero Rosso in cui si articola la DOCG conseguita invece nel 2004. A presiederlo è Massimo Damonte, eletto a luglio 2023, dopo tre mandati di Francesco Monchiero. Peraltro Damonte ha fatto parte del CdA del Consorzio fin dalla fondazione ed è stato vicepresidente dal 2020. Attualmente sono 258 i soci iscritti. La superficie totale vitata è di oltre 1.300 ettari, di cui 965 sono vitati ad Arneis per il Roero Bianco e 335 sono vitati a Nebbiolo per il Roero Rosso. La produzione annua è di circa 7,5 milioni di bottiglie, di cui 90% di Roero Bianco DOCG, 10% di Roero Rosso DOCG. Sull’ammontare della produzione annua oltre il 60% varca i confini italiani per essere diffuso e apprezzato in tutto il mondo. Riteniamo importante precisare perché la percentuale del Nebbiolo roerino, atto a divenire Roero Rosso DOCG, sia di solo il 10%. Sin dal 1970 esiste la denominazione Nebbiolo d’Alba che ha, da allora incluso le uve provenienti da queste colline oltre a quelle di Langa. Molti viticoltori, anche dopo la creazione della denominazione Roero DOCG nel 2004, hanno quindi continuato a scegliere la DOC invece della DOCG.

Il nuovo disciplinare, in vigore dal 2017, frutto di un lavoro durato 8 anni, comprende inoltre 134 MgA – Menzioni geografiche Aggiuntive – che identificano in etichetta le vigne più vocate del territorio e valorizzano i vini prodotti da uve provenienti da queste aree, elevandoli a veri e propri cru. La mappa completa è disponibile sul sito del Consorzio.

Roero@ Consorzio Roero

I VINI E LE DIFFERENTI TIPOLOGIE

I vini Roero Docg sono prodotti nell’intero comprensorio amministrativo dei comuni di Canale, Corneliano d’Alba, Piobesi d’Alba e Vezza d’Alba e in una porzione dei comuni di Baldissero d’Alba, Castagnito, Castellinaldo, Govone, Guarene, Magliano Alfieri, Montà, Montaldo Roero, Monteu Roero, Monticello d’Alba, Pocapaglia, Priocca, Santa Vittoria d’Alba, Santo Stefano Roero e Sommariva Perno. Tra questi 19 comuni un cenno particolare merita Canale, centro nevralgico del Roero. Con i 370 ettari diffusi sulle sue colline, Canale rappresenta il comune più vitato e copre il 23% di tutta la DOCG. Nel suo bellissimo centro storico hanno sede sia il Consorzio Tutela Roero che l’Enoteca Regionale del Roero.

La denominazione Roero Bianco DOCG è riservata al vino bianco ottenuto da uve Arneis per un minimo del 95%, anche se è solitamente Arneis in purezza. I suoli sabbiosi di origine marina trasmettono ricche note aromatiche e concorrono a conferire grande bevibilità a questo vino sempre più apprezzato nel mondo. È inoltre prevista sia la versione Riserva, che può essere attribuita dopo 16 mesi di affinamento, che la tipologia Spumante, con ancora numeri limitati al momento. Secondo il trend attuale alcuni produttori hanno conservato vendemmie non recenti dimostrando così la longevità dei loro Arneis. Il vitigno ha un ciclo vegetativo con un germogliamento medio-precoce, va quindi piantato in zone per quanto possibile non soggette a gelate primaverili. La fioritura avviene solitamente nella prima decade di giugno, e arriva a maturazione nella seconda metà di settembre.

La denominazione Roero Rosso DOCG invece è riservata ai vini rossi ottenuti da uve Nebbiolo per un minimo del 95%. Le uve che concorrono alla produzione del Roero DOCG provengono sempre dalla sponda sinistra del fiume Tanaro, anche se la quasi totalità delle cantine produca da Nebbiolo in purezza. Prevede inoltre la tipologia Riserva attribuibile dopo 32 mesi di affinamento. I terreni sabbiosi gli conferiscono fragranza, finezza ed eleganza, con una tannicità contenuta: il tratto distintivo è eleganza, un vino più espressivo nel frutto, una struttura mai invadente, una beva più facile che mantiene comunque intatte tutte le caratteristiche che lo rendono adatto a un invecchiamento di parecchi anni. La varietà particolarmente sensibile alle condizioni geografiche, viene in Roero coltivato in maniera quasi esclusiva in vigneti collinari, con le migliori esposizioni, per cui soffrendo le posizioni ventose, raramente viene piantato sulle sommità delle colline.

Roero@Consorzio Roero

LA GEOLOGIA E IL CLIMA DEL ROERO

L’area è situata tra la pianura di Carmagnola e le basse colline dell’Astigiano, era fino a 130 milioni di anni fa ancora parte del fondale del Golfo Padano. Fu l’emersione dal mare, tra i 2 e i 3 milioni di anni fa, a portare alla formazione delle colline del Roero. In seguito il suolo si ricoprì di sedimenti di origine alluvionale ed eolica, formando un unico altipiano comprendente Roero e Langhe. La grande friabilità di queste terre di origine marina portò tuttavia a una progressiva erosione, con il successivo spostamento del percorso del Tanaro e la separazione del Roero dalle Langhe. Questo fa si che attualmente i terreni del Roero sono prevalentemente di tipo marnoso-arenario con una presenza preponderante di arenarie, rocce sedimentarie di origine marina, un buon tenore in calcare, argilla e sabbia, che rende il terreno sciolto, gli conferisce sofficità e grande permeabilità. L’origine marina dei terreni li rende piuttosto poveri di sostanza organica ma ricchi in sali minerali. In base all’epoca di emersione dalle acque incontriamo diversi suoli, con sedimenti sabbioso-ghiaiosi continentali, sabbioso- marini e argilloso-marini. Questi profili costituiscono delle vere e proprie macro-aree, disposte lungo la direttrice che va da nord-ovest, noti come le Rocche, veri e propri canyon profondi oltre cento metri, a sud-est quelli più vicini al Tanaro. Dal punto di vista climatico, il Roero è considerato una zona semi-arida. Le sue colline sono infatti quasi totalmente sprovviste d’acqua, come dimostra il paesaggio viticolo cosparso di cisterne per la raccolta dell’acqua piovana o di pozzi.

vini_nuove etichette@Consorzio Roero

L’IMMAGINE ISTITUZIONALE DELLE ETICHETTE

Il Consorzio Tutela Roero ha voluto rinnovare nel 2023, con un contest creativo, l’immagine istituzionale delle etichette per le 5 tipologie in cui è declinata la sua DOCG: dal Bianco alla sua Riserva, dal Rosso alla sua Riserva, oltre allo spumante. Bruno Casetta, classe ’59, torinese formatosi artisticamente a Parigi, proclamato vincitore all’unanimità dalla giuria composta dai membri del CdA del Consorzio, ha scelto i filari delle vigne roerine come soggetto della sua proposta, con un linguaggio pittorico di particolare forza cromatica.

UNA NUOVA EDIZIONE DI ROERO DAYS

All’inizio della prossima settimana il Consorzio Tutela Roero, nel decennale dalla sua fondazione – ancor più significativo poiché coincide anche con i 10 anni dal riconoscimento del territorio roerino come Patrimonio UNESCO per la bellezza dei paesaggi vitivinicoli e i 20 anni dal conseguimento della certificazione DOCG – sceglie di nuovo Milano come sede del suo evento annuale itinerante Roero Days, di promozione del territorio e del suo patrimonio vinicolo. Oltre 60 produttori presenteranno agli intervenuti la loro produzione, dedicando anche spazio a fare degustare l’insospettabile longevità dei loro Roero DOCG bianchi o rossi che siano. Prosit!

Photo @ Consorzio Roero

Giovanna MOLDENHAUER

Giornalista professionista dal 1994, vive e lavora a Milano. Esperta in arredamento e arte della tavola, è Sommelier AIS. Il coinvolgimento con il mondo del cibo e degli chef è stata una conseguenza naturale. Scrive di vino e di cibo, nonché di turismo di settore.
Nel tempo, come soleva dire Veronelli, ha camminato le vigne, visitato territori alla scoperta delle loro peculiarità che rendono unica la nostra Italia. Pregresse collaborazioni con Riviste di settore nazionali, realizza, su richiesta, articoli “taylor made” anche per il web divenuto via via più dinamico. Partecipa come giurato a degustazioni, panel e fiere enologiche.

 

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