Taste Alto Piemonte 2023
Anche quest’anno si è tenuta a Novara, la città dove sono nato e risiedo, Taste Alto Piemonte, la più importante rassegna dedicata ai vini dell’Alto Piemonte organizzata dal Consorzio Di Tutela Nebbioli Alto Piemonte con il patrocinio del Comune di Novara e il sostegno della Regione Piemonte. Ho avuto il piacere di presenziare anche a queste edizione, la sesta. Sembra ieri che per le vie del centro si vociferava di un evento destinato a raggiungere notorietà agli occhi del grande pubblico e a quelli della stampa nazionale ed internazionale.
Ne è passato di nebbiolo “sotto i ponti”, non solo: vespolina, uva rara, croatina ed erbaluce, insomma tutte le cultivar autoctone che da sempre caratterizzano denominazioni quali: Colline Novaresi, Coste della Sesia, Fara, Sizzano, Ghemme, Boca, Gattinara, Lessona, Bramaterra e Valli Ossolane. Ai giorni nostri Taste Alto Piemonte è un evento che attira migliaia di persone ogni anno: winelovers, giornalisti, blogger, ristoratori, enotecari o semplici amanti del buon bere.
Oltre 50 aziende vitivinicole, facenti parte del consorzio, presentano i propri vini attraverso i classici banchi di assaggio e masterclass specifiche. Le colline in questione sono quelle della provincia di Novara, Biella, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli. Il Monte Rosa, vetta dal profilo himalayano, è l’icona indiscussa di questo interessante ed antichissimo territorio che non ha nulla da invidiare ad altrettante zone blasonate del Piemonte vitivinicolo.
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Novara
Novara, la seconda città più popolata del Piemonte, è ricca di cultura e arte. Origini antiche e tradizioni, perlopiù legate alle attività agricole perpetuate nel corso dei secoli, hanno fatto sì che prodotti quali: riso, salumi, vino – considerando la vicinanza strategica alle colline dell’Alto Piemonte – e uno tra i formaggi più importanti del bel Paese, ovvero il Gorgonzola DOP, rappresentino oggi l’eccellenza novarese agli occhi di tutto il mondo.
Menzione d’onore ai cosiddetti Biscottini di Novara dal 1852, ovvero i Camporelli, un prodotto dolciario di alto livello, che come spesso accade in Italia trae dalla semplicità la propria arma segreta. La posizione strategica che la colloca tra Milano e Torino offre tantissime opportunità a livello lavorativo: basti pensare che la stazione principale di Novara movimenta ogni anno oltre 9 milioni e mezzo di persone.
La vicinanza ad alcuni tra i laghi più belli della regione, Orta e Maggiore in primis, rende possibile organizzare un vero e proprio itinerario turistico che passa dalle colline dell’Alto Piemonte, a circa 25 minuti di macchina, ed arriva sino ad una delle località più belle del Monte Rosa, Alagna, cittadina Walser raggiungibile in un’ora e un quarto.
Ultimo, non in termini d’importanza, il Parco Naturale Monte Fenera, compreso all’interno del sito UNESCO Sesia-Val Grande Geopark.
Cupola di San Gaudenzio
In un viaggio ipotetico partendo da uno dei capoluoghi sopracitati, arrivando in pieno centro, è pressoché impossibile non restare ammaliati dalla maestosa Cupola di San Gaudenzio, il vero e proprio simbolo della città e di tutta la provincia.
L’opera dell’architetto ghemmese Alessandro Antonelli misura ben 121 metri ed è possibile visitarla mediante una salita esperienziale fino ai 100, attrezzati di caschetto e imbrago s’intende. La Cupola poggia sulla basilica seicentesca che custodisce svariate opere barocche e preziose reliquie del patrono.
Il centro storico e i suoi monumenti
Consiglio vivamente una passeggiata per le vie del centro storico durante il periodo primaverile.
Questo periodo dell’anno, orientativamente in un lasso di tempo che va dal 20 al 30 marzo, vi permetterà di ammirare il Ciliegio di Fauser, in via Marconi, che fiorisce proprio nel periodo dell’hanami, un piccolo angolo di “Giappone novarese” dove migliaia di abitanti ogni anno si riuniscono allo scopo d’immortalarlo.
Questa strada tuttavia è situata a circa 300 metri dal cuore della città, pochi passi dunque e ci si ritrova in Corso Cavour dov’è possibile riconoscere i segni tangibili dalla civiltà romana.
Segni inequivocabili dei tanti passaggi della storia di una città che affonda le proprie radici in quell’epoca, fino a trasformarsi nel corso dei secoli in un vero e proprio salotto ottocentesco tra i più rinomati dell’intero Piemonte.
A pochi passi da Corso Cavour, giungendo in pieno centro, è possibile immergersi in un’atmosfera antica grazie al Complesso Monumentale del Broletto, cuore della vita civile del capoluogo e sede della Galleria Giannoni. Perla nascosta della città è il Chiostro della Canonica di Santa Maria, appartenente ai cosiddetti “Luoghi del FAI” dove in età romana era ubicato il foro.
Una volta attraversato il Cortile del Broletto ci si ritrova al cospetto del Duomo, un’altra opera stupenda dell’architetto Antonelli; pochi passi ancora ed è possibile ammirare il profilo austero dell’antico Battistero paleocristiano, uno dei più antichi del nord Italia.
Per ammirare i colori stupendi della natura, gli stessi che cambiano tonalità ad ogni stagione, è d’obbligo una passeggiata che attraversa i due parchi principali di Novara: il Parco Allea di San Luca e il Parco dei Bambini, il cosiddetto polmone verde della città.
Oltre 42.200 metri quadri situati alle spalle e alla sinistra dell’imponente Castello Visconteo – Sforzesco, contenitore di mostre temporanee, sede del Museo del Risorgimento e dell’Ufficio Turistico del Novarese, oltre che della manifestazione protagonista di questo articolo, ovvero il Taste Alto Piemonte. Nel prossimo articolo, i miei migliori assaggi della rassegna.
(In copertina, Colline dell’Alto Piemonte, credit@Danila Atzeni)
Andrea Li Calzi
Andrea Li Calzi
Sommelier Ais dal 2011, in tandem con Danila Atzeni, fotografa professionista e sua compagna, autrice, tra l’altro, degli scatti dei suoi articoli, è un grande appassionato per la materia tanto cara a Dio Bacco ed ama la purezza delle materie prime in cucina: proprio l’attività tra i fornelli l’ha fatto avvicinare al mondo del vino attorno al 2000. Dopo svariati master di approfondimento sui più importanti territori vitivinicoli al mondo, nel 2021 ha ricevuto il 33° Premio Giornalistico del Roero. Scorre il nebbiolo nelle sue vene, vitigno che ha approfondito in maniera maniacale, ma ciò che ama di più in assoluto è scardinare i luoghi comuni che gravitano attorno al mondo del vino. Collabora, altresì, anche con altre note riviste di settore.