E’ una triade gastronomica preziosa quella che, con sonnolente bellezza, avvolge l’area interna dell’Emilia Romagna, tra ulivi, vigneti e coltivazioni di grano, da sempre fondamentale pilastro alimentare di un territorio che, come tutte le aree interne, è poco battuto dal turismo di massa, concentrato, invece, lungo la costa.
A breve distanza da Bologna, l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola è il noto circuito automobilistico che, ogni anno, richiama migliaia di persone, tra sportivi, addetti ai lavori ed appassionati, con ricadute economiche sul territorio molto importanti.Un simbolo di eccellenza che è anche sede della “Prova d’Assaggio dei Vini dell’Imolese”, uno degli appuntamenti enologici locali più attesi all’interno de “IL Baccanale”, vetrina privilegiata per aziende e prodotti del territorio.
Poco distante, Hostaria 900, in una bella villa Liberty ad Imola, è il rifugio preferito degli amanti della cucina tipica locale, con gestione familiare e pasta fatta a mano. www.hostaria900.it/
Brisighella, storia, bellezza ed olio dop
In provincia di Ravenna (Emilia-Romagna), Brisighella è uno dei borghi piu belli d’Italia con una storia che risale almenno all’anno Mille, come testimonia un’iscrizione su un capitello all’interno della Pieve di San Giovanni in Ottavo o del Thò, il più antico luogo di meditazione e preghiera all’ottavo miglio dell’odierna Via Faentina, l’antica strada romana che da Faenza conduceva a Fiesole, lungo la Valle del Lamone
In stile romanico e con un campanile alto 21 mt., la Pieve ha un impianto a tre navate su colonne di granito e marmo rosso di Verona, lungo il quale è possibile ammirare affreschi e pitture risalenti alla fondazione, fino alla raffinata bifora absidale, pure dell’anno Mille. All’ingresso, di fronte un ricercato capitello corinzio con foglie d’acanto, la bella statua lignea della Madonna del Melograno invita al raccoglimento ed alla preghiera.Gli ambienti sotterranei sono stati recuperati come Museo grazie al progetto di valorizzazione promosso dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna e per i Beni Architettonici delle province di Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena e Rimini insieme al Comune di Brisighella
Il centro storico vanta un delizioso borgo medievale chiuso da alte mura difensive risalenti al sec. XIV, trasformate, poi, nel Medioevo, in case e stalle dei birocciai, lavoratori nelle miniere di gesso delle cave del paese, che si servivano di asinelli per il trasporto su carri, birocce. In seguito, il quartiere venne trasformato con magazzini, arcate di varie dimensioni e mura colorate, posti lungo l’antica Via degli Asini.
Brisighella ha anche un’altra peculiarità di cui essere fiera: una speciale cultivar autoctona che prospera solo in quest’area, con cui si produce, in quantità limitata, il Brisighella dop, tutelato dal Consorzio olio dop brisighella -pres. Dott. Franco Spada, un olio extra vergine di oliva di grande complessità organolettica e ricchezza gusto olfattiva, con singolari note mentolate, che prende il nome di Nobil drupa. Un habitat unico, con ulivi anche di cinquecento anni, grazie a temperature rigide, terroir e tipici calanchi a protezione delle colture dai rigidi venti del nord.
La via del Melagrano
Tra Forlì e Faenza, si estendono le coltivazioni della Grossa di Faenza, varietà locale di malum granatum “mela granata“, con un evento dedicato “Grani e melograni” che, quest’anno, ha premiato una melagrana di oltre 1 chilo e cinquecento grammi.
A ridosso delle colline, l’azienda Rio del Sol da oltre quarant’anni produce una straordinaria varietà di frutti nutraceutici come mirtilli, lamponi e melograne, base per cocktails singolari come il vin brulè alla melagrana e gin alla lavanda. Sempre a tema, il menu stagionale dell’Agriturismo la Sabbiona, azienda vitivinicola e agrituristica, con piatti tradizionali in cui la melagrana è protagonista dall’antipasto a dolce e vini territoriali da uve tipiche della Romagna, come l’Albana e il Sangiovese, ma anche alcuni antichi vitigni autoctoni meno diffusi come il Famoso e il Centesimino, recuperati con fatica ed orgoglio alla memoria storica del territorio.
Dall’alto della vicina Torre medievale di Oriolo, singolare costruzione quattrocentesca a pianta esagonale, lo sguardo spazia a 360 gradi sul panorama delle colline circostanti, inondate della luce del tramonto.
A monte della via Emilia, tra Faenza e Imola, sulle colline di Castel Bolognese, Tenuta Masselina è una moderna azienda vitivinicola incastonata in un paesaggio bucolico di cipressi, alberi da frutta e lunghi filari di vigneti con un interessante museo contadino, pervenuto alla proprietà da una cospicua donazione di un privato, una ricca collezione di strumenti quotidiani di lavoro nei campi.
Convertita dal 2019 all’agricoltura biologica, l’azienda produce vini da uve tipiche, come Pignoletto, Sangiovese e Albana, quest’ultima in un progetto speciale che prevede una selezione manuale delle uve, fermentazione in speciali anfore artigianali di terracotta con le argille di Faenza, affinamento di tre mesi ed, infine, etichettatura della bottiglia con un medaglione in ceramica faentina dipinta a mano, raffigurante un volto delle dame rinascimentali della città.
Radicata nel territorio anche la tradizione della coltura di grano e cereali di cui Molino Spadoni è custode fin dal 1921, quando la famiglia Spadoni acquistò lo storico Mulino del 1445 a Coccolia (RA). Oggi la terza generazione ha esteso la produzione anche a formaggi e salumi, come quelli di Razza Suina Mora Romagnola, presidio Slow Food, da animali allevati nel moderno allevamento di Brisighella.
Castel San Pietro Terme, qualità di vita, miele e savoiardi
Sul confine tra Emilia e Romagna, Castel San Pietro Terme (BO), è un’antica città fortificata del 1199, dal 2005 “Città Slow” per qualità e stile di vita nel segno della “lentezza”, con le proprietà delle famose acque termali, i paesaggi sereni da percorrere in bici, un delizioso centro storico ed eccellenze produttive, come miele e biscotti savoiardi.
Castel San Pietro Terme è considerata, infatti, anche Città del miele grazie alla grande tradizione apistica sviluppata in modo scientifico dal prof. Giampietro Piana e, poi, dal figlio Gaetano cui, dal 1981 è dedicato il Concorso Tre Gocce d’Oro, improntata alla produzione ed esportazione di api regine. Dal 1988 ha sede l’Osservatorio Nazionale Miele diretto da Giancarlo Naldi, dalla vasta mieloteca, a testimonianza della varietà e ricchezza produttiva apistica del nostro Paese, che incrementa selezione, ricerca, tutela e valorizzazione della qualità dei mieli italiani.
Qui ha sede anche il Caseificio Comellini R., una delle aziende casearie storiche della regione, dalla produzione di eccellenza che comprende, tra gli altri, il mitico squacquerone, la buonissima ricotta fresca, la mousse di ricotta e la caciotta di Castel San Pietro, un formaggio tenero, ricco di fermenti lattici selezionati, dall’aroma delicato di latte fresco ed una buccia sottile.
Dozza, non solo muri dipinti
Dolci paesaggi di verdi colline conducono al suggestivo borgo medievale di Dozza, un dedalo di vicoletti, stradine e botteghe dai caratteristici muri dipinti che s’inerpicano fino alla Rocca Sforzesca del 1300, al cui interno c’è l’Enoteca Regionale, con oltre 1000 etichette, un’associazione nata nel 1978 che riunisce oltre 200 membri tra produttori di vino, aceto balsamico e distillati, enti pubblici, consorzi e promuove la valorizzazione della qualità dei vini della regione in Italia ed all’estero. “InCantina – la Dispensa Malvezzi Campeggi”, è il nuovo locale presso la Rocca di Dozza dove poter gustare piatti tradizionali in abbinamento ai vini del territorio.
(In copertina, panorama dalla Torre di Oriolo, credit@TWM)
Federica Anna Guerriero
Federica Anna Guerriero
Giornalista, Imprenditrice, Studi in Marketing e Comunicazione Università La Bicocca di Milano, ha grande passione e curiosità per viaggi, wellness e lifestyle, nonchè padronanza di diverse lingue, in primis inglese e francese. Pregresse collaborazioni in Riviste di settore.