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PESCA E TURISMO. POZZUOLI CELEBRA CULTURA IDENTITARIA, TERRITORIO E TRADIZIONE

La città di Pozzuoli, l'antica Puteoli romana, con "Azzurro Pozzuoli" celebra le straordinarie risorse del territorio flegreo ed il ruolo centrale dell’economia ittica, per valorizzare il patrimonio storico-culturale del pescato fresco, piccoli pesci pelagici, simbolo dell’eccellenza delle acque locali.

di Carmen Guerriero

Alle origini di un mito: Dicearchia 

Secondo una fonte scritta pervenuta a noi, nel 530 a.C. alcuni profughi provenienti da Samos, isola greca del nord Egeo, sfuggiti alla tirannide di Policrate, approdarono presso le coste puteolane e fondarono la città di Dicearchia (in greco “(città) del giusto governo”.

Dicearchia visse alle dipendenze di Cuma, i cui abitanti erano originari di Calcide e, pertanto, difese con essa l’ellenismo della Campania, prima contro gli etruschi e poi contro i sanniti.

Nel 421 a.C. i sanniti occuparono Dicearchia dopo aver conquistato Cuma, cambiando il nome della città in Fistelia. La posizione strategica del porto assicurò alla città una notevole autonomia politica e commerciale.

Nel 338 a.C. la città venne occupata dai romani che, ancora una volta, ne cambiarono il nome in Puteoli (piccoli pozzi putridi, dall’odore di zolfo delle numerose fumarole sparse sul territorio). Con la seconda guerra punica (218-201 a.C.) l’importanza strategica del porto di Puteoli e la possibilità di uno scalo aperto ai traffici, fecero di Puteoli il porto mediterraneo di Roma.

Vista_della_Baia_di_Pozzuoli@Van_Wittel

Tra alterne vicende, legate anche ai frequenti fenomeni del bradisismo, Puteoli è sempre stata legata al mare ed alle attività marittime. Nell’Ottocento, la riscoperta dell’epoca classica e delle sue vestigia rese Pozzuoli famosa: Carlo III, incuriosito dai resti del Macellum, li fece scavare e vi fece allestire un lapidario, il primo dell’area flegrea. Così Pozzuoli divenne, per nobili ed intellettuali dell’epoca, una delle mete del famoso Grand Tour, il programma di viaggio attraverso le maggiori capitali europee che attirava turisti e studiosi da tutta Europa.

L’evento Azzurro Pozzuoli

Giunto alla seconda edizione, Azzurro Pozzuoli è l’evento voluto dal Comune di Pozzuoli e organizzato dal giornalista Renato Rocco, Direttore de La Buona Tavola Magazine, per celebrare le straordinarie risorse del territorio flegreo, che spaziano dalle tradizioni culturali, gastronomiche e alle produzioni di pregio come i vini del Consorzio di Tutela dei Campi Flegrei e Ischia, autentici ambasciatori di una cultura enogastronomica radicata nella storia e nella biodiversità unica di questa terra.

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Stamattina, Palazzo Migliaresi ha ospitato la conferenza stampa di presentazione della seconda edizione di Azzurro Pozzuoli e il convegno dal titolo “Pratiche di alimentazione e nuove tendenze culinarie”, introdotto e moderato da Vincente Migliucci, esperto di ecologia.

da sx: Fabio Postiglione, Paolo Gramaglia, Vincente Migliucci, Gaetano Zelante, Carmen Guerriero e Harry Di Prisco@team Azzurro Pozzuoli

Il dibattito ha visto la partecipazione di rappresentanti delle principali realtà del settore, tra cui: Fabio Postiglione, Presidente IRSVEM; Gaetano Zelante, delegazione regionale APCI; Carmen Guerriero, Giornalista GIST (Gruppo Italiano Stampa Turistica), Ambasciatore Emerito di CITTA’ del VINO e Direttore Responsabile della Testata giornalistica TRAVEL & WINEHarry Di Prisco, consigliere Chaîne des Rôtisseurs.

A seguire, uno showcooking esclusivo, a cura di Paolo Gramaglia, chef stella Michelin del ristorante President di Pompei e il giovane chef Cristian Oliviero, ristorante Déjà Vù di Pozzuoli e chef della Federazione Italiana Cuochi, in pairing ai vini del Consorzio di tutela dei vini dei Campi Flegrei e Ischia.

da sx Renato Rocco, Vincente Migliucci, Carmen Guerriero e Harry Di Prisco@team AzzurroPozzuoli

Uno stralcio del mio intervento:

Il Valore del Cibo locale come Attrattore Turistico

Il cibo riveste un’importanza cruciale nell’identità culturale e sociale delle regioni, fungendo da potente attrattore turistico. I prodotti tipici e le tradizioni culinarie non solo risvegliano la curiosità dei visitatori, ma generano anche opportunità economiche considerevoli per le comunità locali.

Il Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano 2024, realizzato dalla prof.ssa Roberta Garibaldi, evidenzia come questo settore stia vivendo una crescita notevole, con un incremento del 12% rispetto al 2023 e del 49% rispetto al 2016, evidenziando l’interesse dei turisti crescente per il cibo, il vino e altri prodotti agroalimentari.

Il legame tra gli italiani e il turismo enogastronomico si è ulteriormente consolidato, con 14,5 milioni di potenziali turisti che scelgono esperienze legate al gusto, prediligendo destinazioni italiane nel 64% dei casi. La Toscana si conferma come la meta preferita, mentre la ristorazione campana attira un numero crescente di visitatori stranieri.

Nel 2023, il valore complessivo del turismo enogastronomico ha superato i 40 miliardi di euro, ripartiti in 9,2 miliardi diretti, 17,2 miliardi indiretti e 13,7 miliardi di indotto. Questo settore si rivela fondamentale per l’economia italiana, mostrando un notevole potenziale di crescita e un impatto positivo sull’occupazione e sulla distribuzione del reddito.

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Alici, tesoro del mare

La ricerca sul settore turistico-enogastronomico del territorio campano evidenzia l’importanza di mantenere un’offerta competitiva senza compromettere le caratteristiche locali. La pesca dei piccoli pelagici, come acciughe e sardine, è centrale non solo per l’economia locale ma anche per la cultura gastronomica del Golfo di Pozzuoli. Questi pesci, con il loro ciclo di vita breve e rapida crescita, forniscono reddito ai pescatori e sono fondamentali per la dieta mediterranea. Le nuove tendenze culinarie e le pratiche sostenibili contribuiscono a valorizzare la cucina tradizionale, rendendo la regione un punto di attrazione per turisti e appassionati della gastronomia.

Il Golfo di Pozzuoli offre un habitat ideale per i piccoli pelagici grazie alla sua biodiversità e alle acque nutrienti. La pesca di queste specie ha storicamente creato legami culturali tra le comunità locali e ha dato vita a una tradizione gastronomica ricca, come dimostrano i Campi Flegrei. Qui, prodotti storici come il garum e le alici rappresentano un patrimonio che può essere sfruttato in chiave turistica. Il garum, in particolare, era un condimento pregiato nell’Impero Romano, simbolo della raffinatezza culinaria dei Puteolani, noto per la produzione di garum di elevata qualità, espressione di una ricca eredità gastronomica locale.

Garum: Un condimento storico

Il Garum è un condimento storico che veniva utilizzato per aromatizzare una vasta gamma di piatti nell’antichità, dai primi ai dessert, durante i banchetti imperiali, come documentato dallo storico Plinio. La sua preparazione, simile a quella della moderna colatura di alici di Cetara, comportava la macerazione di pesci su pietre marine per diverse settimane, con l’aggiunta di sale e erbe aromatiche tipiche della macchia mediterranea. La colatura di alici di Cetara ha ottenuto il riconoscimento DOP, rappresentando un importante prodotto trasformato di mare dalla Campania.

Eventi come i festival del garum e le sagre delle alici hanno lo scopo di valorizzare le alici e sostenere la comunità locale, offrendo ai visitatori l’opportunità di gustare piatti preparati con questo antico condimento. Queste manifestazioni contribuiscono a rivitalizzare l’economia locale, creando opportunità di lavoro e visibilità per i produttori artigianali. Inoltre, servono come occasioni educative sulla sostenibilità e sulla qualità degli ingredienti, grazie a laboratori di cucina e degustazioni che permettono ai visitatori di approfondire la tradizione culinaria locale.

Infine, i vini locali, come la Falanghina e il Piedirosso, giocano un ruolo fondamentale nel completare l’esperienza gastronomica nei Campi Flegrei, abbinandosi perfettamente ai piatti a base di alici e garum. La scoperta dei sapori locali è essenziale per offrire ai turisti un’esperienza autentica e immersiva nella cultura gastronomica della regione.

Sostenibilità e Turismo Responsabile

L’emergere del turismo gastronomico è strettamente legato alla necessità di adottare pratiche sostenibili nella pesca e nella valorizzazione delle risorse marine. È importante promuovere la pesca responsabile, in grado di proteggere gli ecosistemi marini e garantire la sostenibilità per le generazioni future. Le politiche implementate nel settore ittico devono privilegiare la salvaguardia delle risorse naturali, assicurando un equilibrio tra l’attività economica e la conservazione dell’ambiente.

Un elemento fondamentale per raggiungere questa sostenibilità è l’adozione di tecniche di pesca selettiva e a basso impatto ambientale. L’utilizzo di reti con maglie più grandi aiuta a catturare soltanto esemplari adulti, riducendo la mortalità giovanile e aumentando le possibilità di riproduzione. Metodi come la pesca con canna o il palangaro non solo preservano gli habitat marini, ma contribuiscono anche a una gestione responsabile delle risorse ittiche. Promuovere un consumo consapevole diventa quindi cruciale per educare tanto la popolazione locale quanto i turisti sull’importanza di scegliere pesce sostenibile.

Consumo Responsabile

I ristoranti e i mercati locali giocano un ruolo vitale nel fornire informazioni sulle origini del pesce e le pratiche di pesca sostenibile, incoraggiando scelte alimentari responsabili tra i consumatori. In questo contesto, i progetti di educazione e sensibilizzazione rivolti ai turisti possono favorire un legame significativo tra il visitatore e la cultura locale, trasformando il turismo in un’opportunità di apprendimento e rispetto per il territorio e le sue tradizioni culinarie.

peschereccio,@Giovanni Crestani

Regolamentazione della Pesca

La promozione di pratiche di alimentazione sostenibili si avvia con regolamenti volti a limitare la quantità di pesce prelevato, favorendo così il ripopolamento delle specie grazie a quote di cattura e periodi di chiusura stagionale. Questa strategia non solo mantiene l’equilibrio ecologico e preserva la biodiversità, ma garantisce anche un reddito adeguato per i pescatori.

Coldiretti Pesca accoglie positivamente il decreto della Conferenza Stato-Regioni che introduce un contributo per coprire gli interessi passivi sui finanziamenti bancari, affrontando le difficoltà di accesso al credito del settore. Con una misura conosciuta come “cambiale azzurra”, viene offerto un grande aiuto alle imprese ittiche, sostenendone la liquidità in un contesto economico difficile.

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Sinergia tra Pesca e Turismo

La promozione delle eccellenze locali, in particolare nel settore della pesca, ha un impatto positivo sul turismo locale. I visitatori sono sempre più interessati a esperienze autentiche che coinvolgano la cultura gastronomica e le tradizioni locali.

Le attività di pesca, come uscite in barca e visite agli stabilimenti di lavorazione del pesce, offrono opportunità straordinarie per immergersi nella vita quotidiana dei pescatori e per comprendere le sfide legate alla sostenibilità.

Nuove Tendenze Culinarie

In parallelo, i piccoli pelagici come acciughe e sardine stanno vivendo una rinascita culinaria, stimolata dalla crescente attenzione verso ingredienti freschi e locali. Chef e ristoratori stanno reinventando piatti tradizionali, introducendo preparazioni innovative che esaltano la versatilità di questi pesci.

da sx: Gaetano Zalente, Paolo Gramaglia e Renato Rocco@TWM

Allo stesso tempo, la cucina fusion sta emergendo, combinando elementi mediterranei e influenze globali, ampliando così il loro appeal anche per un pubblico più giovane.

La valorizzazione delle eccellenze locali esercita un impatto positivo sul turismo, poiché i visitatori cercano esperienze autentiche legate alla cultura gastronomica locale. Il garum romano e le alici sono esempi significativi della potenziale valorizzazione dell’economia ittica della costiera campana.

Pozzuoli si distingue per la sua capacità di integrare tradizione, sostenibilità e innovazione, creando modelli di sviluppo locale virtuosi. Le iniziative turistiche legate alla pesca dei piccoli pelagici offrono opportunità per sviluppare eventi ed enogastronomia, rendendo la zona una meta ambita per scoprire la sua ricca cultura.

Investire in queste risorse permette di preservare tradizioni secolari e costruire un futuro promettente. L’impegno collettivo tra attori locali, istituzioni e consumatori è fondamentale per trasformare la pesca in un motore di sviluppo sostenibile, mentre le attività di pesca contribuiscono a far comprendere le sfide legate alla sostenibilità in un contesto comunitario vivo e coinvolgente.

Si ringrazia  la prof. Roberta Garibaldi (Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano 2024) e Coldiretti Pesca per il prezioso supporto.

@Riproduzione riservata

 

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