di Bianca Tino
Ancora una volta, c’è l’occasione di farsi sorprendere dalle bellezze storiche e dai vicoli nascosti di Montefusco. La suggestiva maestosità del campanile della Cappella Palatina, risalente al XII secolo, originariamente una struttura romanica, con un poco di immaginazione, riporta indietro ad altri secoli. La Cappella è oggi la Chiesa di S.Giovanni del Vaglio, chiesa parrocchiale di Montefusco. La sensazione di percorrere strade di altri secoli rimane mentre si attraversano i pochi metri che separano la chiesa dal Castello, oggi sede municipale ma che custodisce ai piani inferiori il tristemente famoso Carcere Borbonico, noto in tempi passati come lo Spielberg dell’Irpinia.
Quasi a far da contrasto con la libertà che suggerisce il campanile, la discesa nel Carcere fa rivivere lo sgomento di chi vi accedeva, ben sapendo che difficilmente ne sarebbe uscito. E una scritta ne porta testimonianza proprio all’entrata: “Chi trase a Montefusco, e po’ n’esce, vo’ dì’ ca n’ata vota nterra nasce” a riprova della durezza del carcere. E quando si esce dal Carcere, si può tirare un sospiro di sollievo, assaporando la libertà.
Lungo la strada principale, sempre col campanile che fa da signore del borgo, ci sono i palazzi eleganti di una nobiltà fiera, con ancora intatti affreschi bellissimi, soffitti dipinti. Non è difficile immaginare feste, signore e signori in carrozze che si muovono per i saloni.
A far da contrasto, non serve che scendere pochi gradini, e ci si ritrova nei vicoletti, che come ragnatele, percorrono tutto il paese. Ed in uno di questi vicoletti, c’è un tesoro riportato alla luce. Portone battuto dal vento, androne scuro … ma dopo qualche passo magicamente il 21esimo secolo svanisce per lasciar posto al 1800: una cantina con gli attrezzi di altri tempi, usati per vinificare, con le botti, con le vasche in pietra, con i torchi.
Onore alla ProLoco di Montefusco che negli ultimi anni ha lavorato sodo per valorizzare ciò che era dormiente. E la cantina storica è uno di questi luoghi, insieme con il giardino del Palazzo Ruggieri.
La cantina ha conservato la sua vocazione, rimanendo luogo dove poter scoprire e degustare i vini importanti dell’Irpinia. Di volta in volta, i produttori locali, dando prova di una serena sinergia, trovano spazio per far conoscere i propri prodotti, facendo risorgere questo borgo dalla grande storia.
Già capitale del Principato Ultra, non è molto difficile oggi immaginare Montefusco come doveva essere secoli fa, particolarmente se la passeggiata si fa all’imbrunire, quando le luci donano a tutto un’atmosfera
magica, da presepe. E il 5 gennaio, oltre al paese, si possono scoprire e degustare i vini importanti della verde Irpinia.