di Carmen Guerriero
STORIE DI FAMIGLIA
Oltre 150 anni di storia vinicola e quattro generazioni. La cantina Tommasone, a Lacco Ameno, sull’isola d’Ischia, in Campania, viene fondata a fine ‘800 da Pietro, bisnonno di Lucia Monti, ultima generazione. Vigneti terrazzati, muretti a secco ed una bella vegetazione circondano la proprietà affacciata sul mare, dove ancora ci sono resti dell’antico palmento, il vecchio torchio di pressatura e la bottaia scavata nel tufo verde.
Figlio di contadini, Pietro e, poi, il figlio Tommaso (detto Tommasone, donde il nome dell’azienda), fino agli anni ottanta, conferivano le uve alle maggiori aziende sull’isola. La successiva generazione, Antonio, emigra a Colonia, in Germania, per dedicarsi alla ristorazione, aprendo un ristorante.

La passione per il vino, però, riporta Antonio sull’isola, dove nel 1999, inizia la ristrutturazione delle antiche cantine e il reimpianto delle vecchie vigne di proprietà. Dal 2009, Lucia Monti, ultima generazione, forte degli studi in viticoltura ed enologia in Germania e di vari stage ed esperienze lavorative in Italia e all’estero, prende in carico l’azienda, continuando il progetto di famiglia.
L’UVA, IL VINO E LA VITICOLTURA
Da sempre particolarmente vocata alla produzione di uve autoctone pregiate, in primis, biancolella, Ischia, l’antica Pithecusa greca fondata dagli Eubei, e’ l’isola italiana che meglio rappresenta il binomio uomo e vino.
Un legame millenario, come testimonia la famosa Coppa di Nestore dell’VIII sec a.C., ritrovata nella necropoli di San Montano, a Lacco Ameno, che inneggia all’ebbrezza, ai piaceri del vino e all’amore.

VINO IN ROSA
Unica donna produttrice sull’isola, Maria Monti, coadiuvata dal marito Giuseppe Andreoli, si occupa della gestione dell’azienda con grande equilibrio, sensibilità e passione, eredità ricevuta dai suoi predecessori. Sono oltre 100.000 bottiglie prodotte l’anno, con una produzione vitivinicola da uve autoctone: Biancolella e Forastera, i bianchi e Per’e Palummo o Piedirosso, Guarnaccia e Aglianico i rossi.

I vigneti sono curati nel rispetto della sostenibilità, dell’ambiente e di moderne tecnologie non impattanti. Si estendono su una superficie di 12 ettari, con 15 piccole tenute dal Comune di Lacco Ameno a nord-ovest, a Forio ad est dell’Isola fino ad a Sant’Angelo, punto più meridionale d’Ischia con e la prestigiosa Tenuta Monte Zunta, a 450 metri slm. da cui si ricavano i vini più rappresentativi.

APHRODITE, LA DEA, IL VINO E IL MARE
Nel solco della passione per la sperimentazione ereditata dalla famiglia, nel 2021 Lucia Monti, insieme marito Giuseppe Andreoli, ha dato vita ad un progetto ambizioso quanto unico sull’isola: una cantina sui fondali del Tirreno, unica azienda vitivinicola ischitana per la produzione dello spumante Metodo Classico “Under Water Wine”, blend di uve Biancolella e Forastera, con affinamento di 500 bottiglie calate in gabbie di ferro a largo di Casamicciola, a una profondità di circa 40 metri di profondità.
Una rivoluzione per l’isola e una risorsa, seppur costosa ed impegnativa con 21 protocolli a tutela del consumatore e dell’ambiente, grazie a determinate condizioni, come il particolare microclima delle acque marine, la temperatura costante (12°C), l’assenza totale di luce e di pressione sottomarina e l’assenza totale di impatto ambientale, un affinamento di almeno 24 mesi e successiva rifermentazione in bottiglia- sempre nei fondali!

Il risultato è di grande armonia e speciale lucentezza, un bouquet aromatico particolarmente intenso, che l’accelerazione evolutiva dei fondali arricchisce di sfumature minerali, sensazioni agrumate e rimandi speziati di semi di cardamomo. Il sorso è pieno, rotondo, sapido con una piacevole cremosita’ carbonica e un perlage molto fine e persistente.
Attenzione anche all’’etichetta, realizzata con la Scuola di decorazione dell’Accademia Di Belle Arti Di Napoli.
@Riproduzione riservata