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BRINDISI A VELE SPIEGATE NEL GOLFO DI NAPOLI

Rilancio della storica ‘Cantina del Taburno’ di Foglianise ed il primo museo virtuale e immersivo dedicato all’Aglianico e al mondo del vino sannita. La cantina torrecusana ‘La Fortezza" presenta i nuovi progetti a bordo di un veliero diretto all'isola d' Ischia

di Alfredo Cascone

LA FORTEZZA, STORICA IDENTITA’ DEL TERRITORIO SANNITA

Ai piedi del parco del Taburno-Camposauro, il Sannio è un territorio storicamente vocàto alla produzione di grandi vini, grazie a terreno, esposizione, altitudine e ottimi vitigni. Con queste premesse, all’amore della terra natìa e al desiderio di creare un’azienda espressione del legame con le sue origini, Enzo Rillo fonda a Torrecuso (BN) l’azienda vitivinicola La Fortezza, riuscendo, in pochi anni a conquistare apprezzamenti importanti in Italia e nel mondo.

Competenza enologica, adeguata tecnologia e salvaguardia dell’ambiente, come la fertirrigazione per i dovuti trattamenti solo in caso di effettiva necessità. concorrono a definire la qualità della produzione insieme alla scelta di coltivazione orientata ad un’agricoltura rispettosa del territorio e finalizzata alla sua conservazione ambientale. L’azienda ha infatti aderito al progetto ‘Buona pratica agricola’ che fa riferimento a regole di gestione ecocompatibile e sostenibile delle attività agricole al fine di produrre una materia prima di alta qualità e salubrità.

Oggi la cantina vanta un potenziale produttivo di circa un milione di bottiglie annue destinate al mercato italiano e oltreconfine, dove l’export copre il 25% del fatturato e una presenza sui mercati di Cina, Stati Uniti, Giappone, Canada, Svizzera, Francia e Spagna. In una prospettiva di potenziamento e crescita, La Fortezza punta a raddoppiare la produzione anche grazie all’acquisizione di nuovi terreni e l’aumento di superficie vitata.

Vini in degustazione, La Fortezza, Torrecuso@TWM

Sette linee e ventidue referenze, tra cui la linea ‘Premium’, l’ultima creazione della cantina, con quattro vini bianco, rosso e spumanti bianco e rosato; la linea ‘Classica’ con sette etichette che si fregiano della denominazione DOCG o DOC; la nuova linea ‘Bio’ e la prestigiosa linea ‘Bollicine’, forte anche di un sistema di spumantizzazione interno capace di produrre ottime bottiglie sia ‘metodo classico’, sia ‘metodo Martinotti-Charmat’. La produzione è orientata ai principali vitigni autoctoni del territorio, Aglianico e Falanghina del Taburno, con un palmarès di quindici titoli conquistati in agòni internazionali, ultimo, il pluripremiato ’Aglianico Enzo Rillo 2017’, ‘Primo Miglior Vino Rosso’, Annuario dei Migliori Vini Italiani 2022’. Esposizione eccellente dei filari e accurata selezione in vigna garantiscono una produzione di vini di altissimo pregio. Completano l’allevamento le vigne di Greco e di Fiano e Piedirosso da cui provengono vini eccezionali.

La Fortezza è anche una meravigliosa Tenuta, compone di due strutture, caratterizzata da un’architettura originale di volte a botte scavate nel tufo e rivestite di mattoncini. La villa, con ampi spazi aperti e una splendida vista sulle alture dell’Appennino ospita eventi, degustazioni e tour in vigna ed è separata dalla parte produttiva da due scenografici portoni in stile medievale.

DEGUSTAZIONE IN BARCA DELLA LINEA “VECETA” 

Nel solco della filosofia dell’azienda, ispirata alla perfetta fusione tra storia, natura e moderna tecnologia, l’originale degustazione in barca a vela diretta all’isola di Ischia (NA), solcando il mare del Golfo di Napoli. Nella speciale occasione, l’azienda ha illustrato i nuovi progetti, tra cui l’ambizioso rilancio della storica ‘Cantina del Taburno’ di Foglianise, acquisita recentemente dall’azienda ed il progetto ‘Taburno da Vivere’, che prevede l’allestimento presso l’accogliente struttura torrecusana del primo museo virtuale e immersivo dedicato all’Aglianico e al mondo del vino sannita, la cui apertura dei battenti è prevista per la fine della stagione estiva.

In degustazione le etichette varietali della nuova linea ‘Veceta’ (Chardonnay, Cabernet e Merlot), linea che prende il nome dalla vecchia signora stilizzata riportata in etichetta, la “veceta” che nel mondo contadino si svegliava all’alba per andare a lavorare in vigna prima che il sole diventasse troppo caldo.

A bordo anche chef Giuseppe Silvestri, originario di Capri dove guidava la cucina del ristorante Gemma (l’ex Mammà di Gennaro Esposito), ha avuto importanti esperienze in USA e poi in UK, a Londra, dove ha lavorato come head chef presso Harrod’s food Hall London, il grande magazzino di eccellenza allora di proprietà della famiglia Al – Fayette, dove ha dato il via alla pizza gourmet nella capitale inglese, grazie alla fortunosa idea di allestire due forni a legna nella pizzeria situata ai piani alti di Harrods. Le sue pizze da Harrods sono state votate per 3 volte come la migliore pizza del mondo. Senior Head Chef presso Harrods, Giuseppe ha supervisionato lo sviluppo dei ristoranti e della Foodhall prima di diventare Executive Chef del Gruppo Centro. a Grande esperienza nei diversi cibi regionali italiani e smisurata passione per l’impiego di ingredienti locali e l’esplorazione dei mercati locali, Chef Silvestri vanta la conduzione di scuole di cucina in Sicilia, Puglia, Toscana, Umbria e Veneto. Oggi è impegnato nella prossima apertura di un nuovo concept ad Amman, in Giordania.

Nell’occasione de qua, lo chef Silvestri ha realizzato un risotto ai gamberi e fiori di zucca, in abbinamento ai vini bianchi della ‘Linea Classica’ (Falanghina del Sannio Dop, Sannio Dop Fiano e Sannio Dop Greco) della nuova annata (2023).

ISCHIA, “U PURTICIULL” SULLA CELEBRE RIVA DESTRA 

L’escursione in barca ha raggiunto la splendida isola di Ischia, l’isola Verde per antonomasia che da secoli continua ad incantare viaggiatori di ogni tempo ed età.

Tappa d’obbligo al ristorante ‘O Purticiull’, locale storico della Riva Destra con invidiabile vista sul porto, che Pino Fedele dal 1997 guida insieme alla moglie Anna Maria Calise, per una breve degustazione, guidata dall’enologo aziendale Vittorio Festa, dal sommelier e critico enologico Luca Gardini e dai giornalisti Luciano Pignataro e Pasquale Carlo.

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