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BULGARIA. SOFIA: STORIA, DESIGN E ROSE DI DAMASCO

Architetture originali, locali alternativi, cattedrali orodosse imponenti. La Bulgaria, tra le mete più convenienti d'Europa per il tenore di vita low cost, è una destinazione sorprendente,fuori dagli schemi ed in costante fermento di idee creative che la candida a ponte ideale tra il mondo occidentale e quello slavo.

Sofia: una città dai due volti.

Sofia, capitale vivace della Bulgaria, nell’Europa sud orientale, è l’antica Serdica, villaggio della Tracia elevato, poi, a colonia romana ed, infine , sotto Diocleziano, a capitale della Dacia Mediterranea. Fu sede vescovile dal II sec. a.C. e, grazie all’importante posizione geografica, a confine con le due partizioni dell’Impero romano, fu sede del concilio di Sardica, nella sede dell’attuale Chiesa di Santa Sofia, ad opera di Giustiniano il Grande per affermare l’autorevolezza e centralità della fede cristiana.

Chiesa di San Giorgio( IV secolo a.C.), sulle rovine delle terme romane, credit@Vassia Atanassova – Spiritia

Successive invasioni degli Unni, bizantini, ottomani, fino alla storia di ieri, ne hanno scavato il volto e segnato l’anima, non senza arricchimento culturale. Oggi Sofia si potrebbe definire una città dai due volti: se da un lato, a prima vista appare timida e forse un po’ grigia, segnata ancora dalla pesante eredità del severo periodo sovietico, dall’altro sprizza energia e creatività, forte di un prezioso retaggio storico culturale.

Architetture alternative e modernità

Architettura dalle linee geometriche ed essenziali,  palazzi austeri, insegne dei negozi vecchie di decenni ed un certo “grigiore” diffuso risultano alquanto affascinanti nella dimensione di un tuffo retrò che ammicca ad atmosfere ormai passate.

Sofia è una delle città più antiche d’Europa e, pertanto, contiene diversi strati storici appena sotto il cuore del centro città ma è anche la città più moderna dell’intera Bulgaria. Un mix eterogeno confermato nelle architetture delle costruzioni moderne, come la Metropolitana di Serdika, sempre affollata da andirivieni di persone, costruita negli anni ’90 e caratterizzata non solo dall’architettura moderna, ma anche da stratificazioni di rovine tracie e romane.

metropolitana Sofia, credit@David Mark

In linea anche i locali orginali ed all’avanguardia e la delicata bellezza dei parchi cittadini, primo fra tutti Borisova Gradina o Knyaz-Borisova gradina, il parco più antico e conosciuto di Sofia, nel cuore della città. Risalente al 1884, questo bellissimo parco prende il nome dallo zar bulgaro Boris III che lo commissiò come dono ai suoi sudditi. Definito il polmone verde di Sofia, il parco è un punto di riferimento per locali e turisti per serene evasioni nella bellezza e nel benessere, lontano dal caos cittadino. Affollato sia d’inverno che d’estate anche il lago artificiale Ariana, navigabile in estate e pattinabile in inverno come pista di ghiaccio.

 La Fede e le Cattedrali

L’imponenza della Cattedrale Ortodossa Aleksandr Nevskij è il biglietto da visita di una città che è stato il fulcro nevralgico della cristianità dell’Impero romano d’Occidente. La mole dell’edificio, con la cupola e il campanile dorati, dominano lo skyline cittadino. La chiesa fu edificata a partire dal 1882 per celebrare gli oltre 200.000 soldati morti nella guerra russo-turca del 1877-78

alexander-nevsky-cathedral@Videlin Nikolov

A seguire la Chiesa russa di San Nicola, inaugurata nel 1914, prima della Rivoluzione bolscevica, a testimonianza dei buoni rapporti con la Russia, San Nicola si riferisce allo zar di Russia Nicola II e, poi, la celebre Chiesa di Santa Sofia, tappa imperdibile, dal nome della città voluto dall’imperatore Giustiniano, richiamando la “Divina Saggezza” di Dio. All’esterno della chiesa, la tomba del Milite Ignoto e quella di Ivan Vazov, scrittore tra l’800 e il ‘900.

I più curiosi potranno visitare il mercato delle pulci, a pochi passi dalla cattedrale Aleksandr Nevskij, dove si vendono oggetti storici come monete che risalgono al periodo nazista o spille comuniste, oltre a tanti altri cimeli storici.

Cucina speziata e salutare 

Forte di una vocazione squisitamente agricola e di un terreno fertile che, da secoli, consente colture di prodotti di qualità, la cucina Bulgara ha uno stile semplice che si basa su piatti tradizionali e salutari. Comune denominatore è il piccante, declinato in quasi tutte le portate, sia primi che secondi, sia carne che pesce, insieme alla spezie, esaltatori di sapidità naturali, come peperoncino, paprica rossa, pepe nero, aneto, coriandolo.

Lo yoghurt , da latte sia di mucca che di pecora, è tra i prodotti più utilizzati nella gastronomia bulgara, complice anche una leggenda che garantisce longevità a chi ne fa uso. Pare, infatti, che sia dovuto ad un particolare lacatobacterium nel latte bulgaro, grazie alle specifiche condizioni climatiche.

zuppa Tarator, credit@ Plamen Ivanov

Ovviamente, la ricchezza delle produzioni agricole come cavoli, verdure, patate, fagioli, soprattutto bianchi, è foriera di trionfi di zuppe colorate, pacificanti, variegate e piene di sapore e profumi, come la zuppa Tarator,a base di yoghurt, cetrioli, finocchi e prezzemolo. A latere, anche piatti di carne, di maiale o di agnello, con contorni di verdure arrostite, stufate, cotte al vapore o in padella, in agrodolce e immerse nella salsa di yoghurt. Ed, ovviamente, fresche insalate, ricche di sapore robusto, con cetrioli, peperoni arrosto, formaggio kashkaval, melanzane e prosciutto locale Elènski bu.

Il Festival delle Rose, l’evento più profumato del mondo

Negozi e locali cittadini propongono un particolare prodotto che è segno distintivo non solo di Sofia ma dell’intero Paese: la marmellata alle rose. Di un bel rosa brillante , intensamente profumata e dalla dolcezza delicata, questa produzione segue la scia di secoli di predilezione delle culture europee, affascinate dalla bellezza e dal profumo inebriante di una particolare varietà di rosa, la rosa damascena.

Marmellata di rose bulgare, credit@TWM

La Bulgaria ha serbato questa preziosa tradizione ed oggi è  famosa in tutto il mondo per la coltivazione  e la produzione di rose che qui e nella vicina Turchia, grazie ai suoli particolarmente fertili, le esposizioni ed il clime mite, è di qualità assoluta. La produzione dell’olio essenziale di rose, noto fin dall’antichità per le sue preziose virtù nutritive e benefiche per la cura di pelle e capelli, costituisce l’85% di quella mondiale.

Rozova dolina è la Valle delle Rose, una delle aree più suggestive del Paese, immersa nelle pieghe delle valli dei monti Balcani. Qui si trovano intense coltivazioni di rosa damascena, conosciuta anche come “rosa Kazanlak“, dal nome della città di Kazanlak che dal 1903 organizza ogni anno il Festival delle Rose che richiama turisti da tutto il mondo in primavera, nei mesi di aprile-maggio, quando la fioritura delle rose è all’apice.

rosa damascena, by pixabay

Un’occasione speciale per turisti ed appassionati per visitare la Bulgaria e conoscerne tradizione, storia e folklore nella sua unicità. Ma, sopratutto, un modo per celebrare questo splendido fiore per la prosperità che, nei secoli, continua a donare alla Bulgaria.

Sara Iannaccone

 

Sara Iannaccone

Studi in Scienze Politiche. è appassionata di viaggi, temi sociali, green economy e tematiche di storia e di attualità geopolitica, che ama affrontare con senso critico e stile asciutto.

 

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