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“CIPOLLA ACQUASALE”, COSI’ UN PIATTO DI RECUPERO PROMUOVE IL SUO TERRITORIO

“Spoglia la Cipolla”, contest per valorizzare il pregiato bulbo di Margherita Igp premia il piatto di Roberto Musarò ex aequo con “Amara terra mia” di Libero Ratti, per il legame fortemente identitario con tradizione e territorio.

A Margherita di Savoia, in Puglia, si è svolto uno speciale contest “Spoglia la Cipolla”, ideato per valorizzare il pregiato bulbo di Margherita Igp: una cipolla singolare, poiché coltivata nella sabbia degli arenili che lambiscono le acque dell’Adriatico dalla foce del fiume Ofanto a quella del torrente Candelaro.

A tutti i partecipanti è stato chiesto di ideare una proposta che esaltasse al meglio le speciali caratteristiche e proprietà organolettiche del prodotto Igp.

La giuria composta da Fabio Pisani, executive chef del celeberrimo ristorante “Aimo&Nadia” di Milano, l’architetto e gastronomo Danilo Giaffreda, la giornalista Sonia Gioia, la nutrizionista Vanessa Santoro e Salvatore Riontino, chef del “Canneto Beach 2”.

Roberto Musarò, chef di “Origano”, osteria gourmet di Menhir Salento, cantina e – orgogliosamente – azienda agricola che dalle campagne pugliesi di Palmariggi, Bagnolo e Minervino, nel Salento leccese, ha portato in tutto il mondo il fascino elegante di un territorio unico qual è la Terra d’Otranto, ha vinto con «”Cipolla acquasale”, una ricetta estiva fortemente identitaria del territorio pugliese e di recupero, che nasce dall’esigenza di non buttare via nulla». Cotta al sale, alla brace, per rafforzare il legame con il territorio e utilizzare un metodo di cottura sostenibile a basso impatto ambientale, la Cipolla di Margherita è stata cucinata solo leggermente per lasciare intatto il suo sapore, e lo chef ne ha utilizzato tutte le parti, senza sprecare nulla, utilizzando il cuore come contenitore di tre riduzioni: una al basilico, una al finocchietto selvatico e un’essenza di cipolla, fatta con la parte più esterna dei bulbi.

Alla base del piatto una salsa “acquasale” ottenuta con tutti gli ingredienti tradizionali di quest’insalata; la meloncella in osmosi con uno sciroppo agrodolce all’aceto per ricordare la componente acetica tipica delle insalate estive; le bucce, che dopo la cottura sono state invece fatte fermentare con sale per accentuarne la sapidità e poi disidratate al sole per ottenerne una polvere. La radice della cipolla, infine, è stata fritta, diventando l’elemento croccante del piatto.

«Esprimo a nome del nostro Consorzio i complimenti per i vincitori e per tutti gli chef in gara che, con il loro sapere, hanno valorizzato la nostra cipolla. La nostra competizione è nata come un invito rivolto al mondo della cucina d’autore a conoscere e interpretare un prodotto speciale, unico nel suo genere: la Cipolla bianca di Margherita Igp», ha scritto su Facebook Giuseppe Castiglione, presidente del Consorzio di tutela e valorizzazione del bulbo protagonista del contest.

a cura di Sara Iannaccone

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