di Alberto De Rogatis
IL VALORE DELL’OSPITALITA’ DOVE VIVONO LE TRADIZIONI
Giusto il tempo di parcheggiare l’auto, dopo un piacevolissimo viaggio nel verde più autentico d’Irpinia, fino alla valle dell’Ofanto, e comprendi quanto il valore dell’ospitalità sia preservato tra gli abitanti di Sant’Andrea di Conza, in provincia di Avellino, poco più di 1300 persone fortemente orgogliose delle proprie origini.

Un semplice caffè ed un ottimo pasticcino con castagna e cioccolato presso il bar pasticceria Pagoda situato all’ingresso del paese, tra sorrisi ed evidenti segnali di gentilezza, danno inizio al nostro cammino tra le pittoresche strade del centro storico, impreziosite da coloratissime panchine, angoli fioriti ed uno storico lavatoio.

LA FESTA DEL PANE NELLA TERRA DELLA PIETRA
Eccoci a vivere, seppur per poche ore, l’evento di metà giugno denominato “Profumo di Pane nel Borgo”, una tre giorni tra laboratori, degustazioni, esibizioni di valenti musicisti, finalizzata alla valorizzazione di un’antica tradizione di questa zona dell’entroterra campano, cioè l’arte della panificazione.
Viene esaltata da forme giganti di pagnotte, figlie di un meraviglioso connubio tra due elementi, la farina bianca e l’acqua di fonte, che del territorio sono vere icone, proprio perché Sant’Andrea di Conza vive nella valle dell’Ofanto dove la coltivazione del grano è mestiere diffuso e tra i più antichi, e dove le sorgenti d’acqua sgorgano da sempre imperiose sia dai boschi prospicienti il borgo che dal sottosuolo dell’abitato.

Altro simbolo del paese è costituito da una particolare pietra che viene estratta dalle cave della zona, la cosiddetta breccia irpina, protagonista in tutto l’abitato dove strade, piazze, mura, fontane sono realizzate principalmente con questa pietra molto chiara.
LE TIPICITA’ CHE STRIZZANO L’OCCHIO ALLA LUCANIA
Presso gli stand enogastronomici dell’evento è stato possibile gustare alcuni piatti che richiamano maggiormente la tradizione culinaria della vicina Basilicata che quella campana; questo perché Sant’Andrea di Conza, paese di confine tra due regioni, nel corso dei secoli è stato anche crocevia di culture, arti e tradizioni di più genti.

Nello specifico, grazie alla bravura dello chef Arcangelo Gargano, proveniente dalla limitrofa Cairano, sono stati serviti degli ottimi cavatelli con peperone crusco e mollica fritta, preceduti dalle bruschette con baccalà mantecato e cipolla in agrodolce; in abbinamento un gradevolissimo vino rosso naturale della locale azienda agricola Garro Antonio.
E’ proprio vero che, spesso, il gusto della semplicità può riempire di note positive la nostra giornata!
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