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LE MAGNIFICHE COLLINE DEL PROSECCO DI CONEGLIANO E VALDOBBIADENE: RISORSA E OPPORTUNITA’

Vino, arte, luoghi, persone. Tributi operosi che, nel tempo, hanno fatto la Storia di questo lembo di territorio veneto, consegnandolo alla fama internazionale ed ai posteri.

di Carmen Guerriero

CIO’ CHE AMIAMO DICE CHI SIAMO (San Tommaso)

Se c’è un territorio che ha saputo tutelare e valorizzare se stesso, questo è sicuramente quello delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene. Un lembo di Veneto, dalla particolare morfologia a dorsale che si dispiega su panorami mozzafiato di vigneti ordinati e cime orlate di boschi, tra cui si aprono, piccoli villaggi e antiche casere, le vecchie dimore rurali adibite anche a stalla.

Casera e vigneti, colline Conegliano, Prealpi Trevigiane@TWM

Quantomeno dal XVII° secolo, la conformazione del terreno ha richiesto pratiche specifiche di utilizzo e conservazione del suolo: una gestione del vigneto a mano sui pendii in pendenza, sistemici terrazzamenti per trattenere terreno e ed evitare frane ed un’allevamento cosiddetto a “bellussera” sviluppato a fine 800, con vigneti “a scacchiera”. Nel corso dei secoli, l’interazione natura e lavoro umano ha trasformato le colline in uno straordinario mosaico, un  paesaggio viticolo unico, dal 2019 iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco e nel 2003 Primo Distretto Spumantistico d’Italia.

colline Conegliano, Prealpi Trevigiane@TWM

Creare condivisione e farne parte è il punto di forza che unisce dal 2009 in modo volontario viticoltori, vinificatori e case spumantistiche nel Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG, Pres. Franco Adami. L’istituzione ha l’obiettivo di garantire lo sviluppo della Denominazione ed il rispetto delle regole previste dal Disciplinare di produzione. Nel corso degli anni, ha dato vita a una serie di progetti per lo sviluppo di una viticoltura sempre più sostenibile, privilegiando tutela, promozione e sostenibilita’ ed una produzione sempre più in armonia con l’ambiente. Nel 2023 è stato redatto il primo Rapporto di Sostenibilità della Denominazione Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG, sintesi del lavoro di tutela e di sostenibilità del territorio compiuto dalla denominazione e dell’operosità attiva di un’intera comunità,  coinvolta a vario titolo nella Denominazione, dedita alla coltivazione della Glera e alla produzione del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG.

LE MAGNIFICHE COLLINE

Un Trekking sulle colline di Conegliano Valdobbiadene è davvero un’esperienza indimenticabile, specie se ad accompagnare è una guida d’eccezione, come il direttore del Consorzio di Tutela, il Dott. Diego Tomasi,  dalla profonda competenza scientifica e conoscenza del territorio. Il suo lavoro è recentemente stato insignito della menzione speciale OIV (Organisation Internationale de la Vigne et du Vin) per l’ultima opera pubblicata sull’origine della qualità del vino Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG, con focus sulle “tematiche derivanti dal cambiamento climatico, la necessità di raccogliere nel miglior modo possibile  le sfide green imposte dalla comunità europea, il saper divulgare gli elementi di unicità delle nostre colline in primis le splendide “rive”.

colline Conegliano, Prealpi Trevigiane@TWM

Conegliano Valdobbiadene è un vino complesso, dalle tante sfaccettature, così come i tanti diversi terroir, distesi nei quindici comuni dell’area, con panorami più morbidi della zona del Conegliano fino a quella del Valdobbiadene e a quella del Cartizze, da sempre la sottozona d’eccellenza disciplinata fin dal 1969 di soli 107 ettari di vigneto, perfetta combinazione tra microclima e terreni antichi. Giustamente si ritiene che la Docg Conegliano Valdobbiadene sia un valore di squadra.

In quest’area si dipana la strada dei vini più antica d’Italia, un percorso naturalistico immerso nelle Rive, 43 Rive per l’esattezza, vigne sui pendici più ripidi e scoscesi ed i boschi sulle sommità, dove, qua e là, spuntano le tipiche casere, antiche abitazioni rurali utilizzate anche come stalle.

Casere tra i vigneti, colline Conegliano, Prealpi Trevigiane@TWM

Ogni Riva ha una diversa peculiarità di suolo, esposizione e microclima, in cui poco più di 3000 piccole aziende a conduzione familiare praticano una viticultura eroica, con attività di raccolta e manutenzione a mano, con uve provenienti da un unico Comune o frazione di esso, per esaltare le caratteristiche territoriali ed una produzione “naturalmente” unica .Visitarle consente di conoscere storie di uomini e donne appassionati del loro lavoro, filosofie produttive, espressioni territoriali.

RIVA GRANDA, EREDITA’ DELLA TERRA

Immersa tra i vigneti di Farra di Soligo, frazione di Col San Martino, RIVA GRANDA è l’azienda settecentesca della famiglia Spadetto. Rispetto per la terra e per l’ambiente sono i valori ereditati da Silvia Spadetto, titolare ed ultima generazione, da papà Girolamo (Momi) Spadetto e mamma Anna Maria, da sempre impegnati a lavorare il vitigno Glera su queste colline, insieme al Perera, Verdiso, Bianchetta.

panorama dei vigneti di Riva Granda@TWM

ll terreno argilloso, roccia conglomerata calcarea, assicura particolare finezza che si esprime attraverso un perlage fine, elegante e persistente. La produzione è nella zona collinare, con lavorazione esclusivamente manuale di uve prodotte. Modernità tecnologiche e tradizione nel rispetto di antichi valori sono l’asse portante intorno cui ruota l’attività dell’azienda che insieme al vitigno Glera mantiene la produzione anche delle storiche varietà autoctone di Verdiso, Perera e Bianchetta, così come d’uso da sempre nell’area del Conegliano Valdobbiadene DOCG.

Proprio al papà Girolamo, detto Momi, è dedicato MOMI Valdobbiadene DOCG Prosecco Superiore, Glera, Perera, Verdiso, Bianchetta, fermentazione ed affinamento in bottiglia di 3 mesi, dalle delicate note fruttate, pera croccante in primis, che evolve in pesca bianca e succosa, con un finale leggermente amaricante.

OSTERIA BRANDOLINI, PASSIONE E ARTE

Nel cuore del paese di Solighetto, l’Antica Osteria di Via Brandolini è il regno creativo di Giovanni Perenzin, maestro di ristorazione da oltre 50 anni e grande appassionato delle tradizioni.

L’edificio conserva i tratti rustici della classica casa di campagna dei primi ‘900, con un grande “fogher“, un caminetto al centro della sala, tenuto sempre attivo per la cottura delle carni allo spiedo, specialità del ristorante e della zona. L’atmofera è intima e familiare, complici le buone ricette della tradizione di famiglia che evocano, nella genuina semplicità, i sapori autentici.  L’azienda è condotta dal figlio Umberto, col fattivo supporto della moglie Carla, dedita all’accoglienza.
esterno Osteria Brandolini@TWM

Passione per la cucina ma anche per la tradizione e maestria artigiana Veneta, con dettagli preziosi che arricchiscono soffitti, pareti e tavola, come i dipinti del Maestro Lino Dinetto ed i vetri artistici di Murano.

BORTOLOMIOL E IL PARCO DELLA FILANDETTA

Documenti della metà del ‘700 attestano l’esistenza di Bartolomeo Bortolomiol dedito alla coltivazione della vite sulle colline di Valdobbiadene. Passione, esperienza e rispetto per la terra sono il lascito prezioso trasmesso ai suoi discendenti, fino a Giuliano Bortolomiol, tra gli 11 soci fondatori del Consorzio Tutela Vino Prosecco, che nel 1949 ha fondato l’omonima Cantina Bortolomiol a Valdobbiadene, padre della seconda generazione dell’azienda, oggi tutta in rosa, con la moglie Ottavia e le figlie Maria Elena, Elvira, Luisa e Giuliana. Elvira Maria Bortolomiol, vicepresidente della cantina di famiglia e Presidente uscente del Consorzio di Tutela Vino Prosecco di Conegliano Valdobbiadene, è impegnata nella tutela e promozione della Denominazione del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore sia in Italia sia all’estero.

anfiteatro di pietra nei vigneti, Parco della Filandetta, Bortolomiol@TWM

Sostenibilità, rispetto per il territorio, creatività, rinnovamento e qualificazione ambientale e sociale sono cardini della “rivoluzione in rosa” tesa a comunicare il cambiamento in atto nel mondo del vino attraverso scelte consapevoli, responsabili e mirate, a tutela del territorio e del benessere circolare. E, in più, sono ben espressi Parco della Filandetta”, ex Filanda nel cuore di Valdobbiadene, uno spazio aperto che, oltre la cantina, ospita istallazioni artistiche ed il vigneto biologico dello Ius Naturae, quinta scenica di un ambizioso progetto di Land Art, che coinvolge artiste internazionali per condividere il piacere del binomio vino arte.

Ius Naturae, Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Biologico@TWM

Dal vigneto biologico nasce Ius Naturae Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Biologico, naturale conseguenza della filosofia produttiva aziendale. Vendemmia manuale, pigiatura molto soffice e successiva fermentazione su lieviti selezionati in autoclave a temperatura controllata, come da metodo Martinotti. Breve affinamento di circa tre mesi per una maggiore cremosità  al gusto. Profumi freschi, eleganti, di frutta bianca, mela verde e pera croccante in primis, note minerali spiccate, con retrogusto agrumato. Secco e suadente nella sua persistenza.

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