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ANTEPRIMA AMARONE 2024, MILLESIMO 2019

L’Anteprima Amarone, "anteprima delle anteprime" spegne 20 candeline. Un gran risultato per il Consorzio Vini Valpolicella. Amarone Opera Prima. Christian Marchesini: "Dobbiamo, vogliamo e possiamo fare un Amarone sempre più competitivo, più contemporaneo”.

di Liliana Savioli

Il 2019, un’annata in cui le basse temperature, unite alle escursioni termiche elevate, non avvenute però nella fase di maturazione finale delle uve, hanno consentito un ottimo accumulo di sostanze coloranti e una buona acidità, e che riesce a esprimere ancor più le caratteristiche territoriali.” Un’annata vocata a incontrare il gusto ricercato oggi dai consumatori e anche da molti appassionati dell’Amarone, che guardano a vini rossi non troppo alcolici, dallo stile snello e dalle virtuose acidità”, afferma Daniele Accordini, dg ed enologo della Cantina Valpolicella Negrar.

Son partita da queste affermazioni per degustare il millesimo 2019 a Anteprima Amarone in quel di Verona nello stupendo Palazzo della Gran Guardia di fianco all’Arena. Un palazzo addobbato a festa, e che festa!

L’Anteprima delle anteprime (Anteprima Amarone è sempre stata la prima) spegne 20 candeline. Un gran risultato per il Consorzio Vini Valpolicella.

Amarone Opera Prima è organizzato dal Consorzio Vini Valpolicella con il sostegno di Banco Bpm, Generali Italia con la sua business unit Cattolica, Italsughero, Grafiche Valpolicella, Enartis e con il patrocinio della Regione del Veneto e del Comune di Verona.

campioni in degustazione@L.Savioli-TWM

Ma non è tutto oro ciò che luccica. Dice il Presidente Christian MarchesiniAbbiamo scelto un approccio più critico che celebrativo per festeggiare la 20^ edizione dell’evento dedicato all’Amarone. Come Consorzio crediamo però che il modo migliore per continuare a crescere sia quello di analizzare con serietà e puntualità le sfide che i cambiamenti climatici, le nuove dinamiche di consumo e gli sviluppi sui mercati pongono alla denominazione – conclude –. Dobbiamo, vogliamo e possiamo fare un Amarone sempre più competitivo, più contemporaneo”.

Riferendosi anche ai dati riportati dall’Osservatorio UIV secondo cui nel 2023 l’Amarone ha subìto una battuta d’arresto nei volumi esportati (-12%), a circa 75 mila ettolitri, dato comunque in linea (+1%) con il 2019 e sensibilmente in crescita negli ultimi 10 anni (+17%). Il calo tendenziale dell’export nell’ultimo anno è dovuto da una parte a riduzioni reali dei consumi (in particolare Scandinavia e Canada, in parte Germania, che ha comunque registrato un forte aumento delle vendite nel canale retail), mentre negli Stati Uniti, al trend generale dei vini rossi, si è affiancato l’effetto congiunturale del destocking di prodotto accumulato alla fase distributiva, che ha coinvolto tutto il vino italiano e non solo, rallentando in maniera significativa le richieste di vino dall’estero. Stabili, infine, le vendite sul canale retail italiano.

Amarone Lavagnoli@L.Savioli-TWM

Ma cosa mi hanno raccontato questi Amarone 2019? Come al solito ho potuto degustare con calma, servita da un’ottima brigata di sommelier, nello spazio riservato alla stampa. Ho scelto di degustare alla cieca ma solamente gli Amarone imbottigliati già in commercio o che usciranno in tempi diversi.  72 campioni presenti alla degustazione tecnica di cui 48 imbottigliati  e 24 campioni da botte.

Come sono cambiati i tempi, ricordo che nel 2020, per l’annata 2016, c’erano solamente 54 campioni di cui 18 imbottigliati. Forse si sta riconsiderando la validità dell’affinamento in bottiglia. Complessivamente ho trovato dei buonissimi prodotti, ben confezionati, puliti e intriganti, con “nasi” sottili non ancora espressi ma delle gran “bocche” e ottime beva.

Rileggendo gli appunti i descrittori che ho più usato son stati la freschezza e l’eleganza e la tipicità. Tutte caratteristiche che denotano un’ottima propensione all’invecchiamento, come è giusto che sia per l’Amarone. Descrittori in linea con il il panel di degustazione del Consorzio, che si aggiudica le 5 stelle grazie a una “qualità sensoriale elevata, con profili olfattivi e gustativi che rispecchiano le caratteristiche della denominazione in modo centrato e moderno. Per quanto riguarda la prospettiva di longevità, l’annata 2019 presenta un grande potenziale di invecchiamento senza difettare in freschezza e bevibilità, collimando perfettamente con gli odierni trend di consumo”.

Corte Canella@L.Savioli-TWM

Degustando alla cieca qualche volta, come in questo caso, posso succedere dei fatti che ti lasciano con la bocca aperta. Ho dato 92 punti, il punteggio più alto, all’Amarone Lavagnoli. Un’azienda a me sconosciuta che sono subito andata a conoscere. Solo 10 ettari, di cui 6 di proprietà, a  Pigozzo, in Val Squaranto al margine della Valpolicella Orientale quasi  al confine con la Valpantena. Cantina nata nel 2015 anche se da sempre contadini. Mi ha affascinato con i suo colore rosso rubino quasi brillante, sentori di tanta frutta di bosco e fiori rossi e chiodi di garofano e polvere da sparo e pietra focaia. Lungo, sapido, elegante e fresco entra cantando nel cavo orale e ci rimane per molto tempo. Una gran bella scoperta.

Di poco inferiore come punteggio un’altra new entry , per me, Corte Canella di Cellore vicino ad  Illasi nella Valpolicella Orientale anche loro. Da sempre produttori di uve, che conferivano a altre aziende, e che dal 2009 hanno iniziato a produrre in proprio. Quest’Amarone 2019 è di tutt’altra stoffa. Già si presenta in maniera quasi aggressiva con un colore profondo, intenso.

Direi di vecchia tradizione ma nello stesso tempo affascinante con i suoi sentori di confetture di frutta di bosco e la sua avvolgenza palatale. Lungo e  masticabile ma anche elegante.

I due volti dell’Amarone che, come dice Giampaolo Brunelli, presidente di Cantina Valpolicella Negrar “ E’ un vino che ha sempre grande appeal, condivide con lo Champagne l’appellativo di vino edonistico”

(In copertina, le uve dei vitigni che compongono l’Amarone@L.Savioli-TWM)

@Riproduzione riservata

 

Liliana Savioli

Giornalista, Padovana DOC, Sommelier, esperto degustatore internazionale e docente, fa parte dell’Associazione ACAUD  in qualità di sensorialista.
Cavaliere della Vitovska e Ambasciatrice del Festival Internazionale delle Malvasia di Portorose.
Partecipa regolarmente alle commissioni per la determinazione delle DOC E DOCG del FVG. Collaborazione con Riviste di settore anche come delegata regionale del FVG.

 

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