Sull’Italia si sono abbattuti ben 52 eventi estremi negli ultimi 2 giorni tra nubifragi, bombe d’acqua, grandinate e tempeste di vento che hanno colpito a macchia di leopardo nelle città e nelle campagne, con ponti crollati, strade interrotte, fiumi e laghi esondati, frane, allagamenti e alberi abbattuti.
E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti su dati Eswd (European Sever Weather Database) in riferimento all’allerta meteo diramata dalla Protezione civile in molte regioni. La situazione di difficoltà – sottolinea la Coldiretti – è resa evidente dallo stato dei corsi d’acqua con piene ed esondazioni per il verificarsi di precipitazioni record che il terreno, dopo un lungo periodo di caldo e siccità, non riesce ad assorbire.
Il cambiamento climatico con il moltiplicarsi di eventi estremi si abbatte su un territorio piu’ fragile che a causa della cementificazione e dell’abbandono ha perso quasi 1/3 (30%) dei terreni agricoli nell’ultimo mezzo secolo con la superficie agricola utilizzabile in Italia che si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari ed effetti sulla tenuta idrogeologica del territorio e sul deficit produttivo del Paese e la dipendenza agroalimentare dall’estero. Il risultato – sottolinea la Coldiretti – è che in Italia oltre 9 comuni su 10 in Italia (il 93,9% del totale) secondo l’Ispra hanno parte del territorio in aree a rischio idrogeologico per frane ed alluvioni anche per effetto del cambiamento climatico in atto con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, il rapido passaggio dal sole al maltempo e precipitazioni brevi ed intense. Per effetto delle coperture artificiali il suolo non riesce a garantire l’infiltrazione di acqua piovana che scorre in superficie aumentando la pericolosità idraulica del territorio nazionale secondo l’Ispra.
Per questo – continua la Coldiretti – l’Italia deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività nelle campagne. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli – continua la Coldiretti – si tratta di una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla climatologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque. Servono – conclude la Coldiretti – investimenti anche grazie al Pnrr per la manutenzione, risparmio, recupero e regimazione delle acque con una rete di piccoli invasi, un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni resistenti.
Redazione