Solare e radiosa come i suoi vini, sfaccettati di luce e di mineralità. Elisa Dilavanzo, Sommelier AIS, degustatrice e brand Ambassador di diverse aziende vitivinicole importanti, anche estere, è una giovane professionista del vino che, negli anni, ha fatto del suo sogno il suo lavoro. Non un sogno comune, però, ma, piuttosto, un’impresa unica nel suo genere che ha impegnato studio, ricerca e sperimentazione, mirando a valorizzare un vitigno autoctono del territorio, il Moscato Giallo, da sempre non utilizzato nel suo completo potenziale espressivo.
E’ lei stessa che si descrive nella prefazione del suo libro Cocktail d’Autore: “La mia passione per il Fior d’Arancio è nata mentre sorseggiavo questo vino dolce sentendo dire che era il vino delle torte e dei dessert, delle cerimonie e dei banchetti, il vino delle ceste di Natale, il vino che piaceva alle donne, ai bambini e addirittura a chi non capiva nulla di vino…” Io non ero per niente d’accordo. Più bevevo Fior d’Arancio e più mi convincevo che questo spumante non aveva nulla a che vedere con l’immagine del moscato dolce nel mondo, cioè di un vino spesso stucchevole, di scarsa qualità e basso prezzo.Così ho cominciato ad assaggiare i molti Fior d’Arancio spumanti dei Colli Euganei, scoprendo che la natura del Moscato Giallo, il vitigno da cui ha origine, è molto sfaccettata”.
Luoghi comuni che Elisa ha inteso sfatare in prima persona, dedicandosi alla valorizzazione del Moscato Giallo, alla base del Fior d’Arancio Colli Euganei docg, prodotto in cinque differenti versioni: spumante dolce, metodo classico brut nature, vino frizzante imbottigliato con i propri lieviti e rifermentato in bottiglia secondo il metodo ancestrale, vino fermo secco, passito, secondo un progetto sostenuto anche dai fratelli Bisol, viticoltori di Prosecco di Valdobbiadene da 21 generazioni, estimatori di produzioni enologiche di nicchia.
Forte di terreni di origine vulcanica dei Colli Euganei, il Moscato Giallo è caratterizzato da un inebriante bouquet di freschi fiori bianchi, un’impronta minerale e salina, marcata acidità dal sorso verticale, pulito ed elegante, particolarmente versatile a seconda della tipologia di vinificazione adottata e molto intrigante negli abbinamenti in pairing con il cibo, come finger food gourmet, anche a base di prodotti artigianali di piccoli produttori locali. Caratteristiche singolari che lo rendono unico nel panorama vitivinicolo mondiale, distinguendosi anche per finezza e longevità.
I circa 18 ettari di vigneto a Luvigliano di Torreglia (PD) nelle Terre Bianche del Pirio, su terreni vulcanici a base di marne, rocce calcaree e sedimenti marini, seguono i principi di viticoltura sostenibile a basso impatto ambientale, con un’ottima esposizione al sole, abbracciati idealmente da 20 ettari di boschi. Un paesaggio incantevole, ricco di varietà di climi e microclimi, biodiversità, fauna e flora, come uliveti, fichi d’india, rovi di rose, ginestre e piante di more selvatiche, che sostiene l’espressività delle uve autoctone, esaltandone, nel contempo, tutta la naturale tipicità vulcanica. Alle pratiche agronomiche ed enologiche nei vigneti si sommano, in cantina, tecniche di vinificazione artigianali, macerazioni a freddo, per una maggiore struttura ed estrazione naturale degli aromi, fermentazioni spontanee con lieviti indigeni, per amplificare il carattere identitario del territorio ed una particolare predilezione per i vini non filtrati, a garanzia di una maggiore salubrità del vino.
Attualmente Maeli è l’unica cantina ad aver declinato il Moscato Giallo in cinque versioni differenti, rappresentate idealmente in un originale percorso di degustazione: LA VIA DEL MOSCATO GIALLO.
Carmen Guerriero