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MARRAKESH, CINQUE GIORNI PER INNAMORARSI

C’è una ragione in più per visitare Marrakesh nel 2024. Capitale della Cultura nel mondo islamico, quest'anno la Città rossa sarà il palcoscenico d'eccezione per numerosi e diversificati eventi culturali e artistici, per promuovere lo straordinario patrimonio di storia millenaria, civiltà e bellezza. A partire dalle naturali attrazioni turistiche della città, patrimonio immateriale, come la leggendaria medina.

di Federica Anna Guerriero

MEDINA DI MARRAKESH

Circondata da possenti mura difensive lunghe dieci chilometri e otto dei 12 bab originali (porte d’ingresso ad arco) di accesso ancora in uso, la medina è il cuore pulsante della città “rossa”, dal particolare colore dell’intonaco delle case in pisé (miscela di fango, paglia e calce). Una parte speciale di Marrakech in cui risiedevano i più alti dignitari di corte, oggi la più visitata per i suoi palazzi raffinati, la bellezza delle moschee, i giardini lussureggianti e gli edifici importanti, pieni di fascino, dove, ancora oggi, le cicogne amano creare i loro enormi nidi.

Mura della Medina, Marrakesh@C.Guerriero-TWM

Medina, in arabo città, indica il cuore più antico delle diverse città marocchine, come Fez, Essaouira e Tetouan, dal 1985 patrimonio Unesco. Si riconoscono subito, circondate da mura fortificate e con un dedalo di vicoli che nascondono segreti, odori, tradizioni e cultura.

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JEEMA EL FNAA, IL CUORE DELLA CITTA’

Fulcro e storia della città, la piazza principale Jema El Fnaa incarna lo spirito più profondo ed autentico, un concentrato di vita, folklore e colore che racconta la città ed i suoi abitanti.Vivace e frenetica di giorno, affascinante e luminosa di sera, quando diventa un enorme ristorante a cielo aperto, con braciate di carne e lunghi tavoli.

Medina Jamaa El Fena@C.Guerriero-TWM

Sulla piazza si affacciano Riad e terrazze più panoramiche della città che servono caffè e specialità locali, accompagnati dall’iconico ottimo thè alla menta fresca, in un’atmosfera davvero unica. Come Comptoir Darma, ristorante molto popolare, dagli interni eleganti, le luci soffuse che abbina alla cucina tradizionale bellissimi spettacoli di danza e musica dal vivo per celebrare la sacra unione della cucina mediterranea con l’anima marocchina.

Molto valida l’idea di prendere una guida locale esperta per entrare in contatto con l’autentico spirito del luogo. Perfetta la guida di Mr. Salah Ouahli, (in foto, @marrakesh_tour_guide), che, forte di una laurea e della preparazione, ci ha guidato alla scoperta della Medina con perizia e gentilezza.

Nel cuore della Medina, per i più esigenti, Dar Moha è più di un ristorante dove gustare l’autentica cucina tradizionale del Marocco. È il fulcro di una sapienza millenaria che, generazione dopo generazione, grazie a madri, zie, nonne, si ritrova nei piatti del suo Titolare, l’iconico Chef Moha Fedal. La sua cucina rivoluzionaria ha conquistato una stella della gastronomia marocchina e reso Marrakech il centro gastronomico del Marocco. Il ristorante è un luogo affascinante e ricco di storia, all’interno di un sontuoso Riad del XIII secolo, tra lampadari sfavillanti, alberi e piante esotiche che abbracciano una piscina rivestita di mosaici. L’esperienza gastronomica declina ricette tradizionali marocchine con le tecniche internazionali acquisite nei lunghi anni all’estero, per proposte ricche di sapore, fresche e moderne. www.darmoha.ma

Tutto intorno ci sono i quartieri antichi della medina, come la Kasbah, delimitata dal quartiere ebraico, Mellah, con la sinagoga ed il cimitero dal bianco abbagliante, palazzo Bahia, bazar, souk tradizionali traboccanti di merci varie ed il mercato delle spezie, Souk Ablheu, inebriante di profumi e dalle mille sfumature.

venditrice di spezie, Medina, Marrakesh@C.Guerriero-TWM

Da non perdere anche gli altri mercati tipici, come quello della frutta secca- Souk Kchacha –, delle lampade- Souk Haddadine– e dei gioielli, Souk Siyyaghin, dove trovare le specialità più raffinate dell’artigianato locale: oggetti in legno scolpito, ceramiche dipinte, accessori in pelle conciata e lavorata a mano, abiti ricamati con fili di seta, cofanetti e gioielli in argento cesellato, le shashia, i cappelli tradizionali in feltro rosso, realizzate oggi in tutti i colori.

MOSCHEA DELLA KOUTOUBIA

Le sue origini risalgono al 1062, un periodo di grande prosperità, quando il sultano almoravide del Maghreb al-Aqsa, attuale Marocco, Yūsuf ibn Tāshfīn ( يوسف بن تاشفين‎) decise di realizzare qui la capitale del suo regno e realizzare la costruzione di grandi opere pubbliche, come la moschea Koutoubia e la Kasbah. Da qualsiasi angolo della Medina si scorge il bellissimo minareto della Moschea della Koutoubia, ovvero Moschea dei librai, per essere l’antico luogo di ritrovo di molti librai per i loro commerci.

moschea Koutoubia, Marrakesh, Marocco@C.Guerriero

Ricco di motivi floreali, arabeschi, iscrizioni e archi a festoni, il minareto reca in cima, tre sfere dorate di dimensioni decrescenti verso l’alto, dono, secondo la leggenda locale, della moglie del califfo almohade Ya’qub al-Mansur per espiare la colpa di aver rotto il suo digiuno un giorno durante il Ramadan. Sotto si trovano lussureggianti giardini che, si dice, abbiano ispirato il design della Giralda di Siviglia.

ANTICHI RITUALI: RIAD E HAMMAM

Per comprendere il genius loci di Marrakesh bisogna sperimentare l’ospitalità in un’antica dimora tipica delle grandi famiglie marocchine, il Riad, giardino in arabo. Composto da diverse stanze elegantemente decorate che si affacciano su un patio con fontana e giardino, il Riad è un perfetto esempio di lavoro artigianale delle maestranze locali, che si tramanda da generazioni.

Riad nella Medina@C.Guerriero

Altra esperienza immancabile è l’hammam o un bagno di vapore che, in Marocco è quella più vicina al rituale delle antiche terme romane. Non soltanto è mezzo per la socializzazione e la spiritualità quanto per il benessere e il relax, aspetti che trasformano l’esperienza anche in momento di arricchimento culturale.

Ci sono hammam pubblici e privati ​, con esperienze molto diverse, ma tutte valide. Tra questi, uno degli hammam più popolari di Marrakech è Les Bains d’Orient Marrakech.

AU JARDIN MAJORELLE

A nord della città, Jardin Majorelle è un immenso spazio verde di ben 12 acri creato da Jacques Majorelle, pittore francese, in ben quarant’anni di lavoro, con piante provenienti da diversi continenti: bambù, palme, cactus, vasi da fiori e piante.

Un capolavoro di armonia che esalta la cultura berbera e l’arte moderna. Oltre ai giardini, il Jardin Majorelle incorpora una vivida villa cubista dal blu elettrico, ribattezzato “blu Majorelle”, il Museo Berbero, che testimonia la ricca cultura di questo popolo ed il Museo Yves Saint Laurent, proprietario dei giardini dopo Majorelle. www.jardinmajorelle.com

LE CONCERIE DI MARRAKESH

Ai margini della Medina, in una zona senza smalto e popolare, le concerie sono un interessante spaccato storico e socio-culturale della città.L’accesso avviene da Bab Debbagh, porta dei conciatori, unica corporazione ad avere una porta dedicata, probabilmente tra i primi abitanti di Marrakech.

Concerie Marrakesh@C.Guerriero-TWM

Per quanto la guida – è importante essere accompagnati da una locale– porgerà dei rametti di menta fresca da tenere sotto le narici durante la visita, l’odore acre e pungente della concia delle varie pelli è nauseabondo. Nondimeno il luogo ricco di suggestioni !

Il processo della concia segue un rituale antico tramandato di padre in figlio e inizia da piccoli, osservando, fino a diventare un maalem, un conciatore qualificato da anni di esperienza.

concerie, Marrakesh@C.Guerriero-TWM

Lungo e laborioso, tutto il processo varia a seconda delle stagioni e prevede pulizia iniziale delle pelli con guano di piccione in una grande vasca che dura 3 giorni d’estate e 6 in inverno, per la rimozione dei residui di carne e pelo. Dopo, le pelli, strizzate e asciugate, vengono preparate per la colorazione, con ammollo in una vasca con acqua e noccioli di lime e argan polverizzati per 15-20 giorni d’estate e fino a 30 in inverno. Poi ancora un altro bagno in acqua e guano per 24 ore in un’altra vasca, la qasriya e, successivamente, un altro bagno per altre 24 ore in fibre di grano e sale, ed, infine, l’ultimo bagno nella debbagh riempita di acqua e tannini.

carico pelli, concerie, Marrakesh@C.Guerriero-TWM

I conciatori dicono che la pelle “mangia, beve, dorme e rinasce con l’acquae alla fine di tutto il processo la pelle riceve ruh, “respiro” e vita. Un ciclo che segue la parabola della vita, della morte e della rinascita e che, oggi, come da secoli, ha fatto del conciatore una figura coraggiosa.

Un lavoro impegnativo e prezioso che non può avere mai compenso adeguato. Acquistare articoli d’artigianato locale in pelle può contribuire ad incrementarne valore ed economia circolare.

Si ringrazia il Conseil Régional du Tourisme de Marrakech per la preziosa collaborazione.
Many thanks to the Conseil Régional du Tourisme de Marrakech for their precious collaboration.
www.visitmarrakech.com

@Riproduzione riservata

 

Federica Anna Guerriero

Giornalista, esperta in Social Media Marketing , ha grande passione e curiosità per viaggi, wellness e lifestyle, nonchè padronanza di diverse lingue, in primis inglese e francese. Pregresse collaborazioni in Riviste di settore.

 

 

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