di Massimo Antonino Cascone
Minori, l’incantevole borgo
Apprezzato sin dall’antichità, come rivelano i resti dell’imponente Villa Marittima Romana di Minori edificata nel I sec. a.C. su una superficie di circa 2.500 mq, Minori è oggi considerato uno dei gioielli naturali della Costiera Amalfitana, famosa strada costiera che dalla città di Salerno serpeggia tra terrazzamenti di vigneti, limonaie, muretti a secco a strapiombo sul mare fino alla splendida rocca della città di Sorrento. Il Sentiero dei Limoni sorge sull’antica via romana di collegamento commerciale tra il mare e la montagna, punteggiato di piccole chiesette antiche, torri medievali e di scorci panoramici di struggente bellezza.
Quando la tradizione fa la differenza
Pochi abitanti, un centro storico pressocchè intatto e la vocazione alla custodia delle tradizioni del passato. A pochi passi dal mare e della barocca Basilica di Santa Trofimena, in uno dei vicoli più antichi Via Maggiore Garofalo, A’ Ricetta, è la trattoria a conduzione familiare di Maria Lucia Manzi, titolare e chef, che propone semplici e gustosi piatti della tradizione. Pescato freschissimo, prodotti a km0 e ricette autentiche ne fanno l’ambasciatrice virtuosa di questo territorio, come la Caponatina di pane saraceno, pane biscottato, pomodorini, tonno, olive, basilico; la Pasta del pezzente, scialatielli, noci, capperi, alici salate; gli n’Dunderi, pasta fresca a base di farina e ricotta nell’impasto, con ragù ristretto di carne di maiale, cotiche e salsiccia conservata nella sugna o con frutti di mare, calamari, gamberi; il Pasticciotto amalfitano, pasta frolla con crema e amarene; Limoncello e “Concierto”, liquori tipici di origine monastica.
N’Dunderi, non chiamateli gnocchi!
Probabilmente le origini di questo particolare tipo di pasta che, nella forma, evoca uno gnocco, ma di fatto, non lo è (per la presenza nell’impasto della ricotta), rimandano all’epoca romana, come suggeriscono i palmenti rinvenuti in resti di antiche ville romane, i mulini a ridosso del Reginna Minor, fiume Regginolo, la lunga ed importante tradizione pastaia che, nei secoli, ha fatto di Minori la patria della pasta artigianale e, dunque, di Città gastronomica.
I depositi dell’antica Abbazia benedettina di Cava dei Tirreni, con oltre dieci secoli di storia monastica, hanno restituito antichi manoscritti in cui, col nome “palle latine” è richiamata l’esistenza di questo tipo di pasta, un mix di cereali e farina di legumi impastato con latte di fico. Nella versione attuale, l’impasto avviene con ricotta di latte vaccino.
Il 13 Luglio di ogni anno, durante i tradizionali festeggiamenti di Santa Trofimena, Santa patrona, le donne di ogni famiglia usano preparare gli “ndunderi”, nome che richiama quello dei piombi usati nella pesca.
Le varianti secondo Maria Lucia
Se gli n’dunderi sono patrimonio gastronomico di Minori, ogni famiglia ha, però, la sua personale variante, tramandata nei secoli dalle proprie “donne di casa”. Ecco, allora, che la pasta fatta a mano viene declinata e proposta in tante versioni a seconda del condimento preferito in famiglia. Anche Maria Lucia non fa eccezione: “I miei N’dunderi li propongo, oltre che classici con il ragù napoletano, con i frutti di mare, gamberi e calamari, leggermente macchiati con un pomodorino del Piennolo. Il sughetto di pesce è leggero e delicato e non copre il sapore della ricotta”.
Il valore aggiunto alla tradizione è dato dai prodotti di altissima qualità ed a chilometro zero, come ortaggi locali, pomodorini del Piennolo del Vesuvio, limoni di Amalfi, latticini di Tramonti, crostacei e pesce azzurro della Costa d’Amalfi, colatura di alici di Cetara. E, per le prossime celebrazioni di Luglio a Santa Trofimena, c’è in programma anche una versione agli agrumi della costiera
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