La Costa degli Etruschi è celebre per le sue bellezze naturali, per i suoi paesaggi incantati e per il suo ricco patrimonio storico, ma è anche terra di sapori autentici e pregiati: grazie alle particolari condizioni climatiche e al suo ricco e variegato territorio, è il luogo più privilegiato al mondo per la raccolta e la degustazione del tartufo bianco e nero, che rappresentano dei veri e propri tesori della cucina locale.
L’autunno è alle porte e con esso si apre ufficialmente la stagione di raccolta di questo fungo che da millenni delizia i palati più raffinati. Oltre agli scenari belli da mozzare il fiato, la Costa degli Etruschi sa sorprendere ed incantare anche i palati, infatti, questo è il periodo della vendemmia, dell’olio nuovo, delle castagne, dei funghi ma anche del “cibo degli dei”: sua maestà il tartufo, un tempo considerato alla portata di soli nobili e aristocratici, è oggi un cibo di “lusso” che va assaporato almeno una volta nella vita.
Nel corso dei secoli a questo fungo ipogeo, cioè che vive e cresce sotto terra, è stato affibbiato l’epiteto “divino” in quanto molto raro e prelibato ed apprezzato dalle classi più abbienti, ma non solo, secondo una delle leggende più affascinanti il tartufo sarebbe nato da una combinazione di acqua, terra e fulmine: si dice, infatti, che il Dio greco Zeus, colpito dalla bellezza di una ninfa, le lanciò un fulmine per attirarne l’attenzione, il fulmine però la mancò e colpi il terreno dando vita al primo tartufo. Le prime testimonianze sull’utilizzo dei tartufi, risalgono all’epoca romana, gli antichi romani lo consideravano già un alimento prezioso e pregiato, tanto da utilizzarlo come ingrediente principale nelle ricette più raffinate e gustose. Decantato da Plinio il Vecchio, Plutarco e tanti altri, oggi il tartufo è un prodotto prelibato che rappresenta un’eccellenza a livello mondiale e, negli ultimi anni, è cresciuto in maniera esponenziale il numero di persone che desiderano gustarlo e provare l’ebrezza di raccoglierlo.
La Toscana con i suoi boschi di querce, di pioppi, salici, tigli, pini, cisti, è una regione molto importante per la produzione di questo alimento che si tramanda di generazione in generazione, tanto che nel suo territorio sono custodite ben 6 delle 9 specie catalogate in Italia, qui si possono, infatti, trovare: il tartufo bianco (Tuber magnatum Pico), il più pregiato, ma anche il tartufo marzuolo (Tuber borchii Vitt.), molto diffuso nelle pinete litoranee di pino domestico e pino marittimo, vive nei territori di Follonica, Scarlino, Magliano in Toscana, Orbetello, Castiglione della Pescaia, Grosseto, Monte Argentario, Capalbio, il tartufo scorzone (Tuber aestivum Vitt.) e il tartufo uncinato (Tuber uncinatum Chatin), nascono sui terreni calcarei in presenza di boschi di querce, pinete di pino nero o boschi misti, dal livello del mare fino a 1000 metri di altezza, il tartufo nero pregiato (Tuber melanosporum Vitt.), le tartufaie si caratterizzano per i terreni calcarei e sassosi e per le condizioni di forte soleggiamento, per questo l’area di diffusione di questa specie riguarda prevalentemente i monti del Chianti, il Mugello, la Montagnola senese, il Casentino e la Val di Chiana e il tartufo nero d’inverno (Tuber brumale Vitt.).
Nelle colline e nei boschi della Costa degli Etruschi la stagione del tartufo rappresenta un momento speciale che attira appassionati, gourmet e turisti desiderosi di vivere un’esperienza autentica. Diverse aziende locali e associazioni organizzano percorsi di ricerca del tartufo con cani addestrati, offrendo l’opportunità di scoprire i segreti di questa pratica antica e di degustare sul posto le delizie appena raccolte. Durante tutto l’anno, ma in particolare nei mesi autunnali, il territorio ospita numerosi eventi dedicati al tartufo, tra cui fiere, mercati e degustazioni guidate, questi eventi non solo mettono in risalto la qualità dei prodotti locali, ma promuovono anche un turismo sostenibile, rispettoso della natura e delle tradizioni del territorio.
Una buona base di partenza per esplorare questo territorio è il Park Hotel Marinetta, affacciato sul mare toscano di Marina di Bibbona nella splendida Costa degli Etruschi, tra un susseguirsi di spiagge incontaminate, oasi protette e antiche città medievali, in mountain bike o a cavallo, provando a fare diving o passeggiando nei luoghi cari al poeta Giosuè Carducci.