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MEZZANO DI PRIMIERO, LA SEDIA ROSSA RACCONTA: FILO’, CANZEI E TABIA’

Ai piedi delle imponenti Pale di San Martino di Castrozza, in Trentino, Mezzano di Primiero è uno dei borghi più belli d'Italia che custodisce gelosamente le proprie tradizioni, narrate in un percorso segnato da una sedia rossa

di A. Cascone

«Non c’è futuro senza memoria» diceva Primo Levi. Una sedia rossa è il fil rouge che unisce passato e presente di Mezzano di Primiero, fra i Borghi più belli d’Italia, sotto le Pale di San Martino di Castrozza, in Trentino.

Pale di San Martino al tramonto, Mezzano di Primiero@TWM

Una suggestiva idea dell’Amministrazione Comunale di Mezzano , sostenuta dall’APT di San Martino, per valorizzare e promuovere le tradizioni rurali del borgo, salvaguardare l’identità ed incentivare il turismo, specie quello che rifugge lo stress e la superficialità ed ama ritrovare la bellezza nelle mille sfumature di storie preziose, usi e costumi di un tempo semplice e sereno. 

E così, complice l’orgoglio e la cortese disponibilità degli abitanti, le piccole, grandi storie di Mezzano possono rianimarsi e rivivere, secondo l’antica usanza del filò, storie narrate a grandi e piccini seduti in cerchio nei fienili durante le fredde sere d’inverno, al tepore degli animali. Come? Suonando un campanellino su una sedia rossa situata in punti strategici di un percorso ideale. Dopo qualche minuto arriva il Cicerone cortese di turno, un abitante di Mezzano, che orgogliosamente accompagna i turisti in un giro culturale del paese.

Mario Corona racconta le sue opere e la sua Mezzano@TWM

Noi di Travel&Wine Magazine siamo stati accompagnati da Mario Corona, veterano cultore delle tradizioni locali che custodisce e valorizza anche con personali creazioni artistiche come grandi scenografie di quindici presepi da tutto il mondo, allocati nella Stalla dei Presepi, visitabile tutto l’anno. Un’altra Stalla ospita le opere artistiche di Mario Corona ed è dedicata alla passione di Cristo Gesù. “In nome de Iesu” è l’antica invocazione rituale pronunciata, a inizio di giornata, da contadini e boscaioli per affidare alla grazia di Cristo le attività che si accingevano a compiere.

Il borgo è un’opera d’arte a cielo aperto che s’inerpica tra strade acciottolate di vicoli e piazzette: antiche fontane, lavatoi per il bucato, la lisièra, unica in tutto il Trentino a essere tutelata dalla Soprintendenza. Era il locale dove si produceva la lisia, acqua di bollitura della cenere, utilizzata per sbianchire il bucato, spesso profumata in modo naturale, con foglie di alloro e bucce di limone.

Mezzano, lisièra, @TWM

E, poi, balconi fioriti, dipinti murali, stoili, cunicoli di piccoli acquedotti per le acque sorgive, giardini e orti delimitati da staccionate di legno per ortaggi, erbe aromatiche, alberi da frutto e viti rampicanti e cataste artistiche di legna da ardere, circa una trentina, accumulata e dipinta come opere d’arte naturali, conosciuta anche all’estero, come “cataste&canzei“. Una speciale cartellonistica rossa segna il percorso, dotato di un Qr-code, un’App bilingue gratuita, attraverso cui poter ascoltare descrizione e storia dei luoghi anche dallo smartphone, ma anche informare su curiosità, aziende agricole, prodotti tipici, ristoranti e hotel, attività sportive, escursioni e percorsi suggestivi per malghe e rifugi di montagna.

E, poi, ci sono i Tabià, vecchi fienili abbandonati, luoghi di rifugio nelle fredde sere d’inverno, dove, al tepore degli animali, si riunivano familiari, bambini e amici per ascoltare i filò, aneddoti e storie raccontati dagli anziani del paese, per mantenere vivo il filo dei ricordi delle tradizioni locali. Oggi ne sono stati recuperati cinque e sono contraddistinti dalle gigantografie sui muri del suo proprietario: Tabià della Marì, piccolo museo etnografico colmo di oggetti di vita quotidiana, raccolti amorevolmente da Mary Orsingher in memoria del padre Enrico; Tabià del Checo  trasformato in una sorta di spazio espositivo di eccellenze artigianali ed agroalimentari locali; Tabià de la Gema, che si trova in una delle più caratteristiche case del paese, è adibito a teatro.

Su tutto una natura rigogliosa e straripante per passeggiate nei boschi, come quello vicinissimo del Parco Naturale di Panveggio, nelle malghe e nei sentieri ben segnalati per una full immersion di benessere e di relax.

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www.visittrentino.it  www.sanmartino.com

(In copertina, piazzetta di Mezzano, credit@TWM)

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