di Giovanna Moldenhauer
Il concerto, introdotto da Ugo Sani, responsabile della comunicazione del Festival Paesaggi Musicali Toscani, ha visto prima le note del Quartetto n.1 in Re maggiore op. 11, seguito poi da Souvenir de Florence op. 70, sestetto per archi in Fa minore. Il Maestro Accardo è stato accompagnato da Kumi Shimizu violino, Francesco Fiore viola e Cecilia Radic violoncello per la prima parte, con l’aggiunta di Francesca Senatore viola e Matteo Fabi violoncello per il sestetto. Il Maestro Salvatore Accardo suona regolarmente con le maggiori orchestre internazionali e i più importanti direttori, oltre ad affiancare all’attività di solista quella di direttore a sua volta, lavorando in questa veste con le più importanti orchestre europee e americane. Il suo vastissimo repertorio spazia dalla musica barocca a quella contemporanea e nel corso della sua prestigiosa carriera ha ricevuto numerosi premi, a titolo d’esempio il Premio Abbiati della critica italiana e il premio ‘Una vita per la Musica’.
Al nostro arrivo alla tenuta abbiano notato colline a perdita d’occhio, diversi vigneti ancora carichi di grappoli, cipressi disposti in file regolari sulla sommità di colline, in un armonioso paesaggio. Non lontano da lì si trova la fila di cipressi inserita nelle riprese cinematografiche de Il Gladiatore. Proprio sui dolci rilievi di Bagno Vignoni sorge la Tenuta Sanoner, azienda agricola che ha scelto di rispettare ‘gli accordi della natura e delle stagioni’ per produrre vino, olio d’oliva, aceto balsamico e distillati d’eccellenza, seguendo I principi dell’agricoltura biodinamica, dotandosi, dal 2020, della certificazione Demeter. Principi che guidano in particolare la cura del suolo e della vite, la ricerca assoluta della qualità delle uve e l’attenzione rigorosa in cantina.
Il titolare Andreas Sanoner, amico personale di Alois Lageder – entrambi altoatesini – percussore della viticoltura biodinamica in Alto Adige, lo ha senza dubbio ispirato a scegliere la biodinamica. Inoltre i dolci pendi affacciati sulla Val d’Orcia suggerivano una costruzione ipogea che permettesse processi di vinificazione per caduta naturale e tecniche di lavorazione di assoluta avanguardia.
La cantina, affacciata su un paesaggio mozzafiato che si può ammirare dalle ampie vetrate e dalla terrazza panoramica, si connota per il rigore costruttivo, la modernità e l’eleganza delle forme nonché per l’uso di materiali a ridotto impatto visivo nel contesto naturale. Nella progettazione, tutto è stato pensato per rispettare l’ambiente, per esempio adottando tecnologie a risparmio energetico come il fotovoltaico o recuperando l’acqua piovana. L’ideazione ha tenuto conto, inoltre, della volontà di condividere con i visitatori il processo di lavorazione, creando un collegamento visivo tra i vari spazi. La con i visitatori il processo di lavorazione, creando un collegamento visivo tra i vari spazi. La cantina, infatti, è aperta al pubblico e agli ospiti della Tenuta, che vengono accompagnati in un percorso multisensoriale fra i colori e i profumi di ogni fase del processo produttivo, dalla cura dei terreni alla degustazione dei vini e degli altri prodotti, abbinati ad una selezione di tipicità locali.
L’aquila, maestosa regina dei cieli, è il simbolo delle aziende della famiglia Sanoner, proprietaria anche del Gruppo Adler Spa Resorts & Lodges. Adler in lingua sudtirolese significa aquila proprio come Aetos, in greco antico, nome scelto per la gamma produttiva.
I vini Aetos sono perlopiù, salvo un’eccezione, l’espressione tipica del territorio nel cuore della Toscana, del suo suolo e del suo clima, nonché del disciplinare biologico, supportato dai principi della coltivazione biodinamica. La produzione è il frutto di un connubio ben riuscito tra esperienze secolari toscane e tecnologie all’avanguardia.
Abbiamo decisamente apprezzato la degustazione di:
Aetos Extra-Brut Metodo Classico 2020 – Vol. 11,5% – Questo spumante è ottenuto da uve di Sangiovese, con l’aggiunta di una piccola quantità di Chardonnay, certificate biologiche e biodinamiche Demeter, integralmente prodotte nella Tenuta Sanoner. La vinificazione prevede una soffice pressatura a grappolo intero, fermentazione alcolica in acciaio e successiva rifermentazione in bottiglia, con permanenza sui lieviti di almeno 24 mesi, sboccatura 2023. Nel calice ha una tonalità delicata rosa, per poi al naso avere sensazioni floreali, poi di frutta a polpa bianca e gialla. Al palato risulta fresco, elegante, di buona lunghezza, con una sensazione finale di nocciola tostata.
Aetos Greco Biodinamico Toscana IGT 2021 – Vol. 12,5% – Un vino bianco biodinamico ottenuto da uve di Greco 100%. La fermentazione, con lieviti indigeni, avviene per una parte in anfora e la restante in barrique di rovere francese di secondo passaggio. Di seguito il vino rimane in affinamento sulle fecce fini per circa 10 mesi. Si presenta di colore giallo paglierino intenso. Al naso si percepiscono sfumature di gerani, gardenie, tiglio e biancospino con note di pesca bianca. Il sorso risulta ricco, con una vena sapida, una sferzante freschezza, una sensazione di leggera tannicità. Il finale è persistente, intenso.
Aetos Orcia Sangiovese Biologico DOC 2019 – Vol. 13,5% – Vino rosso ottenuto da sole uve Sangiovese, certificate biologiche e biodinamiche. Dopo la fermentazione malolattica, il vino è affinato per almeno 12 mesi in tini di cemento, acciaio e botti di rovere da 10, 15 e 20 ettolitri. Nel calice ha un colore rosso rubino. Al naso si percepiscono note floreali, sentori di ciliegia e piccoli frutti rossi, mentre il passaggio in botte gli conferisce dolci note speziate ben integrate. In bocca ha struttura, tannini setosi, poi è fresco, piacevole, di buona persistenza, dal finale fruttato e sapido.
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Photo @Nicolas Aiello
Giovanna MOLDENHAUER
Giornalista professionista dal 1994, vive e lavora a Milano. Esperta in arredamento e arte della tavola, è Sommelier AIS. Il coinvolgimento con il mondo del cibo e degli chef è stata una conseguenza naturale. Scrive di vino e di cibo, nonché di turismo di settore.
Nel tempo, come soleva dire Veronelli, ha camminato le vigne, visitato territori alla scoperta delle loro peculiarità che rendono unica la nostra Italia. Pregresse collaborazioni con Riviste di settore nazionali, realizza, su richiesta, articoli “taylor made” anche per il web divenuto via via più dinamico. Partecipa come giurato a degustazioni, panel e fiere enologiche.