ELBA, RITUALE DEL SE’
L’isola dell’Elba incanta per il suo fascino e la sua unicità, meravigliosa realtà del Mediterraneo che ama pavoneggiarsi e che sa esibirsi in mille sfaccettature, perché la bellezza ne esalta ogni luogo, dal celebrato a quello più recondito, che solo chi osa potrà godere appieno. Il livello di felicità è facilmente raggiungibile, basta cimentarsi in uno dei tanti sport per cui l’Elba è notoriamente apprezzata come location ideale, dal trekking al golf, dal cicloturismo alla canoa, alla vela e altri ancora, incluso lo sport lento sempre più praticato negli ultimi anni. Una serie di attività per il proprio benessere che consentono di vivere l’isola per molti mesi, grazie al suo clima mite anche d’inverno e ad un paesaggio estremamente vario.

BUON CIBO DA ANTICHE TRADIZIONI
Ma l’Elba custodisce, gelosamente, anche antiche tradizioni culinarie, impreziosite da piatti e ricette della cucina elbana che la gente del posto orgogliosamente ama proporre ed illustrare ai tanti cultori della buona tavola che, con entusiasmo e innata curiosità, si approcciano alle peculiarità gastronomiche dell’isola. Scopriamone alcune, simboliche di un paniere stracolmo che necessiterebbe di un libro intero per raccontarlo. Tra i piatti della tradizione le “penne in barca” del Molo G Osteria Portuale, caratteristico ristorante di pesce ubicato a Portoferraio, precisamente al porto cantieri navali Esaom. Tavoli spartani, le sedie più disparate, una miriade di oggetti tipici del mare, e soprattutto l’affabilità dei proprietari che mette chiunque a proprio agio per un menù accattivante, dove ogni piatto è sinonimo di genuinità. Come le penne in barca, da gustarle già con gli occhi: lupini di mare freschi, una crema da tuorlo d’uovo e poca aggiunta di panna, olio evo, aglio e prezzemolo a crudo per una pasta al dente, e la meraviglia per il palato è servita.
PANFICATO, GIOIELLO DELLE NONNE
Un’antica ricetta, cara alle nonne del luogo, dà vita ancor oggi al panficato, perfetto connubio tra un pane semplice e un dolce che era il cibo che tanti lavoratori portavano con sé, un pezzo di storia elbana tutto da gustare. Dall’inconfondibile sapore di fichi, ingrediente principe, è impreziosito con miele, olio evo e vino liquoroso bianco. “Per la nostra isola il panFicato non è un prodotto, ma la storia mineraria, contadina e marinara – spiega Gabriele Messina, anima dell’azienda artigianale pluripremiata Elbamagna di Capoliveri – è un pane companatico che racconta tradizioni, gusti, ma anche ‘fame’ riuscendo ad emozionare oggi chi lo degusta”. Nella lavorazione, Messina si attiene fedelmente alla ricetta originaria, frutto anni addietro di una vera e propria consultazione con le persone più anziane, memoria storica della gastronomia elbana.

IL PIACERE DI BERE ELBANO
Prodotti così esclusivi, come anche i piatti tipici della cucina locale, quali le ottime tagliatelle con porcini, ricciola e timo oppure il frittino di acciughe e friggitelli, meritano sempre ideali abbinamenti con pregiati vini e liquori di un’isola. Elba Rosso ed Elba Bianco, Ansonica, Elba Rosato e Vermentino, tutti vini doc che creano semplicemente l’imbarazzo della scelta, ma non deludono mai le attese per un pranzo da incorniciare. Infine l’Aleatico Passito dell’Elba docg che è un must irrinunciabile. Dal colore rosso rubino intenso, si abbina ottimamente con fragole, pesche, coi cantucci o cioccolato, ma anche con formaggi chiazzati di muffa verde tipo gorgonzola.
Alberto De Rogatis
Alberto De Rogatis
Giornalista dal 2009, appassionato di turismo, enogastronomia ed arte. Esperto di comunicazione, inizia negli anni ’90 come copywriter in agenzie di pubblicità. Ha al suo attivo campagne in Italia ed Estremo Oriente; è cofondatore del Premio Spot School Award per giovani creativi.