Nasce dalla partnership tra Gambero Rosso e Sannio Consorzio Tutela Vini “Pizza & Falanghina tour”, evento di promozione del connubio di eccellenze italiane e di consumo più consapevole. Cultura del buon vino e della buona tavola sono il messaggio che verrà diffuso attraverso una serie di appuntamenti enogastronomici in alcune delle migliori pizzerie italiane.
All’indomani della presentazione della X edizione della guida Pizzerie d’Italia 2023 del Gambero Rosso, svoltasi al Palacongressi della Mostra d’Oltremare di Napoli e dedicata alle migliori pizzerie d’Italia, la prima tappa del tour si è tenuta a Napoli, pizzeria ’10 Diego Vitagliano’ del pluripremiato giovane pizzaiolo Diego Vitagliano. “Semplicità e prodotti di eccellenza sono le caratteristiche delle mie pizze” – ha precisato Vitagliano durante la presentazione- ma, più di tutto, amo giocare con le diverse consistenze dell’impasto”.
Trentasette anni, diverse esperienze anche all’estero, Diego è un cultore dell’impasto, leggero e soffice, dalla veste piacevolmente croccante. Caratteristica subito evidente nella sequenza di proposte diverse e variegate come la Margherinara, omaggio alla terra vesuviana con piennolo rosso del Vesuvio e fior di latte di Agerola, dal gusto deciso e avvolgente; la Mascherata, che gioca su due consistenze diverse di Pomodoro San Marzano e di formaggi, fior di latte di Agerola e Grana Padano in scaglie. Per entrambe, l’abbinamento con Falanghina Spumante Sannio doc, rispettivamente ORO, Cantine di Solopaca e Nudo Eroico, extra dry dell’azienda sannita Fontana Vecchia.
Un mondo in costante crescita di volumi e di qualità quello delle bollicine sannite prodotte da uve falanghina, sia Metodo Martinotti che Metodo Classico, che oggi ha il vanto di proporsi in veste camaleontica per abbinamenti ideali ed inediti anche sulle pizze, alimento sempre più sdoganato dal concetto iniziale di “piatto povero” e sintesi, piuttosto, di ricerca ed armonia di prodotti di qualità, rispettosi dell’ambiente ed identitari dei territori di origine. In questo, la Campania sicuramente gioca la parte da leone, non solo per l’appannaggio esclusivo del know how e della creazione di un brand che, dal XVI secolo, ha portata mondiale, ma anche per la straordinaria fertilità dei suoli e la ricchezza di biodiversità agroalimentare con prodotti eccellenti che generano la composizione del piatto. A tanto, si aggiunge l’inclinazione delle nuove generazioni di pizzaioli ad una maggiore attenzione allo studio costante, alla scelta delle materie prime ed alla qualità.
“La Falanghina è un vitigno agile ed ecclettico che ben riesce ad esprimersi in ogni abbinamento, dallo spumante al passito. E, dunque, ha capacità di far sperimentare abbinamenti diversi“. Così Nicola Matarrazzo, economista, direttore del Consorzio Tutela Vini Sannio, artefice nel 2019 della rivoluzione “Sannio Falanghina”, che valse a Benevento e provincia il titolo di Capitale delle Città del Vino.
Un vitigno che in circa cinquant’anni dalla sua riscoperta ad opera dell’ingegner Mustilli, con vinificazione in purezza della prima bottiglia, ha determinato una modifica sostanziale del paesaggio vitivinicolo del Sannio, irrompendo su tutti i mercati di settore. La selezione delle diverse etichette di Falanghina Sannio doc ha teso ad evidenziare la versatilità di questo pregiato vitigno autoctono e la capacità di accompagnare diverse tipologie di pizza, dalle tradizionali a quelle gourmet, fino a quelle dolci, in abbinamento con i passiti.
Casi campani croccante è la pizza gourmet più audace, nelle sue stratificazioni di Provolone del Monaco, pecorino di Carmasciano, blue di bufala, caciocavallo podolico, crumble di pane multicereali, fior di latte di Agerola, basilico riccio, pomodorini semi dry. Il finale ha morso sontuoso, armonico e pulito, chiuso dalla nettezza della Falanghina del Sannio Doc, interpretazione singolare dell’azienda Terre di Briganti nel comune di Casalduni (BN), che lo stesso produttore ama definire “un vino artigianale”. Ed, infatti ricorda, vagamente, l'”abboccatura” di certi buoni vini di un tempo, caratterizzati da medio corpo, una leggera ossidazione da fermentazioni spontanee e leggera filtrazione che, qui, è definizione sensoriale netta e sottile, con acidità spinta, piacevole chiusura di un morso multisfaccettato nella composizione di diverse grassezze, consistenze e sapidità.
Parimenti audace, la Baccarina, pizza con peperoni gialli e rossi, olive taggiasche, capperi di Pantelleria, baccalà, fior di latte di Agerola: qui, però, la Falanghina del Sannio Doc dell’azienda agricola Aia dei Colombi, a Guardia Sanframondi (BN) in abbinamento, è diretta, riconoscibile: è “territorio puro” nel calice che sprigiona i profumi tipici del vitigno, fiori bianchi, gardenia, mughetto, frutta, melone, miele di acacia, medio corpo e spiccata mineralità.
Nella Pizza croccante alla nocciola, direi, super croccante, gli incorreggibili golosi potranno apprezzare il generoso ripieno di nutella e crema di pistacchio. Suadente, caldo ed avvolgente abbraccio di confettura matura, miele e canditi il Passito Falanghina del Sannio IGP dell’azienda Ca’ Stelle, di Castelvenere (BN), in abbinamento.
Lungi da un nostalgico ritorno al passato, ovvero prima che, negli anni ’50, un certo tipo di clientela cambiasse modalità di abbinamento della pizza a favore della birra, la proposta vino – pizza si rivela, piuttosto, un lavoro minuzioso ed un investimento a lungo termine per diffondere e far apprezzare uno stile di alimentazione più coerente e positivo, teso alla promozione della cultura dei territori e dei rispettivi prodotti di eccellenza.
(In copertina, Diego Vitagliano, credit@TWM)
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