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TERRE LAZZARONI. LA TERRA FRIULANA DIVENTA EMOZIONE

Il vino era nel destino della famiglia Lazzaroni. Recuperate da terreni boschivi, le viti selvatiche sono state impulso per nuova vita di un'antico vigneto abbandonato. Oggi, costante ricerca, qualità e rispetto del territorio sono il biglietto da visita per una cantina davvero particolare in Friuli, tra le curve sinuose dei Colli Orientali

Capitano strani incontri. Vai in un consorzio per avere informazioni per un articolo e ti trovi a conoscere una nuova realtà imprenditoriale. Vi racconto il film.

Luogo: Consorzio tutela vini Friuli Colli Orientali presso Villa Nachini Cabassi a Corno di Rosazzo in provincia di Udine

da sin. Liliana Savioli e Marco Lazzaroni, credit photo @TWM-Liliana Savioli

Protagonisti: Matteo Bellotto responsabile progetto Tasting Accademy del Consorzio, Marco Lazzaroni seconda e terza linea del Benetton Rugby di Treviso e della Nazionale Italiana di Rugby classe 1996, chi scrive (ovvero Liliana Savioli).

In un assolato pomeriggio di agosto del 2022 una giornalista enogastronomica si trova coinvolta, a sua insaputa, a una degustazione per testare dei nuovi prodotti usciti da poco sul mercato, di una nuova azienda di proprietà di un ragazzo ventiseienne con la testa sulle spalle, le idee chiarissime sul suo futuro e un cuore d’oro, che come professione non fa il vignaiolo ma il giocatore di rugby.

Una casualità, un trabocchetto ? Mah, certo è che la zampetta ce l’ha messa il responsabile della Tasting Accademy del Consorzio Tutela vini del Friuli Colli Orientali Matteo Bellotto.

In questa splendida villa perfettamente restaurata c’è una sala dove poter degustare, previo appuntamento, i vini dei Colli Orientali, sapere esattamente quanti ettari ci sono  di vigneto per ogni vitigno e per ogni comune. Un data base impressionante costato tre anni di lavoro a Matteo e ai suoi colleghi.

Una zonizzazione impressionante con anche un’altra grande quantità di dati da poter accedere liberamente.

Insomma nella condizione ideale ho conosciuto questo splendido ragazzone con le spalle larghe e il bacino stretto che mi ha raccontato di aver avuto i primi ettari in regalo dal padre e poi aver investito i suoi guadagni in terra. Terra vitata.

Ad oggi, ma in sicuro aumento, gli ettari sono 4,5 per una produzione di 4.500 bottiglie.

Ecco allora nata Terre Lazzaroni di Marco Lazzaroni. Due referenze, un bianco e un rosso.

BARABBA E CAGLIOSTRO:  2 BIRBANTI

Terre Lazzaroni Barabba 2020. Friulano, 3 cloni diversi, in purezza, raccolto a mano, diraspato, fermentato con lievi selezionati e lasciato evolvere in barrique, in parti nuove, per 8 mesi. Imbottigliato e rimasto a maturare per oltre in anno in vetro. Esce dopo 24 mesi dalla vendemmia.

credit photo @Terre Lazzaroni

Oro antico, con quella puntina di verde, nel bicchiere. Gira lentamente, già alla vista si capisce che ha un bel caratterino. Decisamente varietale ha la menta in primo piano, arrivano poi le note evolutive classiche del Friulano dei Colli, quelle sensazioni Mosellose di pietra focaia e idrocarburi. Niente di scomposto, anzi in armonia con la parte gustativa dove il corpo e la lunghezza e la persistenza sono veramente di alta classe. Intrigante la freschezza con quella parte morbida appena accennata che crea un mix vincente. Ne avrà ancora molto di tempo per potersi ancora esprimere essendo ancora in evoluzione. Questo è il classico bianco da invecchiamento. Sarebbe bello poterlo assaggiare tra 10 anni.

Terre Lazzaroni Cagliostro 2020 Merlot 70% Refosco dal Peduncolo Rosso 30%

Bellissimo rosso rubino con dei riflessi violetti che già ti fanno capire di che vitigni stiamo parlando. Quanta frutta rossa sia fresca che in confettura ci troviamo dentro al bicchiere  ma poi arrivano le spezie. Tante spezie orientali con il pepe in evidenza ma anche cannella, chiodi di garofano. Ecco che si parla già di complessità. Ma è al gusto che ci ammalia. Morbido, elegante, croccante, con le spalle larghe come chi lo produce, emozionale e pronto. E’ più pronto il rosso che il bianco. Che divertimento !

www.terrelazzaroni.com

Liliana Savioli

Liliana Savioli

Giornalista, è Sommelier, Degustatore Ufficiale e Docente certificato AIS. Sensorialista (Associazione ACAUD). Partecipa regolarmente alle commissioni per la determinazione delle DOC E DOCG del FVG. Scrive di vino e dei suoi interpreti, degusta per guide e concorsi in giro per il mondo, da molti anni corrispondente per il Friuli Venezia anche con altre collaborazioni.

 

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