A nord della Toscana, la valle del Mugello vanta una storia antichissima, anteriore agli etruschi. Ed un paesaggio complesso, tra vette, crinali e massicci imponenti e boschi di grandi querce secolari, di faggi e di castagni. Il territorio abbraccia due aree geografiche: il Mugello propriamente detto e l’Alto Mugello o Romagna Toscana. Tra pascoli, distese di coltivazioni di ulivi e colline disegnate dai lunghi filari di vigneti, si intrecciano borghi di pietra di epoca medievale, dove il tempo pare sospeso e la vita scorre lentamente.
Antica terra di passaggio e di dazi, che alimentò per secoli un fiorente commercio di beni, oggi il Mugello è la meta privilegiata per scoprire storia, cultura, bellezza, autenticità e prodotti genuini. Non a caso, in questro territorio sono concentrate le produzioni agroalimentari igp e dop della Toscana come il Marrone del Mugello IGP, il Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP ed il Pecorino Toscano DOP.
In Borgo San Lorenzo (FI), l’azienda agricola Le Querce dagli inizi del 1900 è dedita all’allevamento dei bovini. Oggi è gestita da Stefania Chiari, terza generazione che alleva la pregiata razza Chianina, ricompresa all’interno della produzione di vitellone bianco dell’Appennino centrale Igp, iscritta agli albi e, dunque, con un rigido disciplinare Igp.
Il vitellone bianco dell’appennino centrale indica una razza di bovino la cui carne ha ottenuto il riconoscimento del marchio igp . Il disciplinare prevede il rispetto di tutti i requisiti sia nella fase di allevamento (razze, area di nascita e allevamento, alimentazione, tipologia di allevamento) che nelle fasi successive (macellazione, frollatura della carne, colore, caratteristiche chimico fisiche, modalità di vendita e lavorazione). Solo la denominazione “Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP” permette di tutelare, valorizzare e difendere, oltre alle razze, il legame con il territorio di origine e di produzione.
“L’errore più comune e’ dire “Fiorentina” per dire “Chianina” – sottolinea Stefania durante la nostra visita. “Niente di più sbagliato: la “Fiorentina” è un taglio di carne e non una razza”. Non cela una pesante preoccupazione Stefania sul futuro di questa razza, sempre più richiesta dalla ristorazione, ma per soddisfare le richieste della celebre “fiorentina” della clientela. “Uno spreco che finisce per ripercuotersi economicamente sui macellatori che acquistano da noi l’animale intero”, sottolinea Stefania, “in quanto le altre parti “meno nobili” del bovino non sono meno buone e ben potrebbero essere utilizzate per realizzare ottimi hamburger o il tipico “peposo”, piatto a base di pezzi di carne bovina”.
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Sulla strada che da Firenze conduce a Bologna, si incontra Barberino di Mugello è un borgo medievale sorto ai piedi del Castello dei Cattani, dell’anno Mille su un presidio fortificato Longobardo. Qui la Trattoria Da Alberto merita non solo la sosta, ma il viaggio. E’ la tipica trattoria che ci si auspica di incontrare lungo la strada, dall’ambiente tipico, semplice e accogliente.
Il titolare, Alberto Gianassi è cultore fedele di una cucina legata alla tradizione del territorio, rispettosa di prodotti di prima qualità prefereribilmente locali, da piccoli produttori, come l’antica fattoria Palagiaccio, un altro riferimento di qualità nel Mugello per la tradizionale produzione di formaggi e dirivati del latte, da cui Alberto si rifornisce sopratutto dell’Ubaldino, il formaggio usato come ripieno dei ravioli, amorevolmente fatti a mano, ogni giorno anche dalla mamma. La carta dei vini rispecchia pure le tipicità locali, come la cooperativa agricola Voltumna di Dicomano.
In chiusura, cantuccini fatti a mano, pieni di mandorle tostate, buonissime e…. il Fragipane, un dolce semplice, ormai quasi dimenticato, a base di pasta frolla, marmellata di stagione e crema di mandorle. Il conto? Onestissimo. Una ragione in più per fermarsi.
Federica Anna Guerriero
Federica Anna Guerriero