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VITOVSKA, IL FESTIVAL, IL CARSO ED I VINI DI PIETRA

A Duino Aurisina in provincia di Trieste nel profondo nord est, la pietra carsica, da sempre, gioca un ruolo fondamentale, dal mondo delle cave, a quello delle costruzioni , agli alvei di pietra naturali, utilizzati per affinamento di olio e vino. L'interessante degustazione guidata della giornalista Liliana Savioli nel corso del MareMoje Vitovska Festival.

di Liliana Savioli

Adrenalina, adrenalina pura è ciò che scorre nelle mie vene ora. Da cosa deriva tutto ciò? Ma da una degustazione che ho guidato poche ore fa.

la giornalista Liliana Savioli ripresa durante la degustazione sui vini di pietra, Vitovska2024@TWM

Non ho mai scritto un pezzo su una mia degustazione, ci hanno sempre pensato gli altri, ma questa volta ho deciso di raccontarla in prima persona,

è un progetto troppo bello, sognato da molto tempo, che coinvolge amici cari, che racconta una storia inedita, che potrebbe svilupparsi in altre mille possibilità”.

Tutto parte da degli eventi che si stanno facendo nel mio paese, Duino Aurisina in provincia di Trieste nel profondo nord est, riguardanti il mondo della pietra carsica, il mondo delle cave.

Un mondo affascinante rimasto nell’ombra anche se le nostre pietre son servite ad edificare palazzi importanti in mezzo mondo. Ma di questo ne parleremo un’altra volta.

Dicevo, pietra di Aurisina ma ………….

“cosa centra la pietra con il vino”?

Centra, centra tantissimo! Infatti la mia presentazione è iniziata raccontando dei Palmenti che ho visitato nel 2018 in Calabria. Dei palmenti rupestri in mezzo ai boschi, dove veniva pigiato e fermentato il mosto delle uve raccolte dagli alberi dove le viti si attaccavano. Questo nel VII secolo a.C. Viti portate dai Greci in Calabria. Mi sono chiesta: non è che per caso quelle fosse scavate nella pietra che troviamo in Carso e che abbiamo sempre considerate degli abbeveratoi per gli animali selvatici, siano anche loro dei Palmenti? Questo non lo so ma mi piacerebbe si studiassero.

Botte di pietra@L.Savioli-TWM

Comunque quello che è certo che la pietra è sempre stata usata come contenitore in Carso, sia di olio che di vino. Un contenitore che non costava nulla, bastava scavare; cosa normale per un carsolino. Io di questo non ne sapevo nulla fino al giugno 2015, l’anno in cui Beniamino Zidarich ha presentato la sua Kamen, che significa pietra.

Ecco cosa scrissi:Ecco allora nascere il progetto, iniziato ben 6 anni fa con l’aiuto anche di Emilio Celotti, dell’Università di Udine, di utilizzare il contenitore di pietra che anticamente veniva usato per raccogliere olive, olio e anche vino. Con l’aiuto di Marco Zidaric (cugino di Beniamino) inizia la sperimentazione. Prima un tino composto da un unico monolite. Poi l’evoluzione. Dei tini composti da 5 pezzi incastrati tra di loro e legati da gomma naturale. È in uno di questi che ha fermentato con le bucce ed è rimasta a riposare per un anno. Ed ecco finalmente Kamen (in sloveno pietra, marmo) Vitovska 2013. Lunga macerazione, utilizzo di soli lievi indigenti, non filtrata.”

Dal 2015 ne è passata acqua sotto i ponti, anche altri viticoltori del Carso hanno abbracciato il progetto, ognuno con la sua filosofia e con i suoi tempi.

LEGGI ANCHE: VITOVSKA, FESTA GRANDE IN TUTTO IL COMUNE DI DUINO AURISINA

E ognuno con le sue esigenze, dice Marco Zidarich, colui che materialmente costruisce queste opere d’arte. Un mese di duro lavoro è il tempo che serve per produrre una botte in pietra!

costruzione di una botte di pietra@L.Savioli-TWM

Da un blocco di marmo di Aurisina, si ricavano 2 botti una a sessioni quadrate di 40 ettolitri e una a sessione rotonda più piccola. Veder lavorare quelle macchine con il cavo diamantato per tagliare, quei carroponte che spostano blocchi pazzeschi è stato una grande emozione. Sapere poi che tutto questo servirà per far fermentare e affinare dei vini che adoro e di cui sono anche ambasciatrice essendo insignita dell’onorificenza di Cavaliere della Vitovska, beh altro che adrenalina…. Mi sa che non dormirò per giorni.

 

a dx, Assessore Massimo Romita, a sx, Giampietro Colecchia, Città del Vino@L.Savioli-TWM

Ma veniamo a poche settimane fa quando ricevetti una telefonata dall’Assessore Massimo Romita in cui mi chiedeva se ero disposta a guidare una degustazione sui vini di Pietra. Non ci ho pensato un secondo e ho subito accettato. Ed eccomi a ricercare, a visitare, ad assaggiare e a creare un supporto visivo all’altezza dei vini che oggi ho presentato.

Il vitigno è la mia amata Vitovska, di cui ne ho parlato in questo magazine varie volte. LEGGI ANCHE: VITOVSKA, FRUTTO DEL CARSO

Ma il primo vino che ho portato in degustazione è stato il mio amato Ograde di Sandi Skerk. Ograde 2022 prova di botte. La prima volta in assoluto che veniva presentato in pubblico. Vitovska, Malvasia, Pinot Grigio e Sauvignon, ci ha ammaliato con il suo color avventurina. Quante albicocche, pesche, miele, sabbia bagnata, sambuco. Quanta complessità. Quando pienezza e lunghezza e muscolarità rimanendo scattante.

Il secondo KAMEN 2021 di Zidarich, Vitovska in purezza. Petricore, mineralità,pulizia, rigore, fieno. Una verticalità elegante con sapidità e tannini al posto giusto. Lungo e indimenticabile.

Il terzo 6/7 (la data di nascita delle figlie) di Matej Skerli 2021. Vitovska da uve ben mature. Il colore già ti avverte che siamo di fronte a una riserva. Pesca tabacchiera, albicocca, minerale, caldo, scorzetta di mandarino. Palato godurioso, pieno, soddisfacente. 3 stupendi cavalli di razza che faranno sempre di più la storia del mio amato Carso Vino Kras.

da dx, Sandi Skerk, Beniamino Zidarich e Matei Skerli, Presidente Associazione Viticoltori del Carso@L.Savioli-TWM

Che dire se non grazie a tutti, in primis a Maddalena Giuffrida con cui avevamo sognato già da tempo di condurre questa degustazione.Grazie a chi mi ha affidato i suo vini affinchè li raccontassi. Grazie ancora ai partecipanti che hanno rinunciato a un pomeriggio di sole. E grazie a Travel Wine Magazine che mi permette di rendere pubbliche queste meraviglie!

@Riproduzione riservata

Liliana SAVIOLI

Giornalista, Padovana DOC, Sommelier, esperto degustatore internazionale e docente, fa parte dell’Associazione ACAUD  in qualità di sensorialista.
Cavaliere della Vitovska e Ambasciatrice del Festival Internazionale delle Malvasia di Portorose.
Partecipa regolarmente alle commissioni per la determinazione delle DOC E DOCG del FVG. Collaborazione con Riviste di settore anche come delegata regionale del FVG.

 

 

 

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