Bellissima, colta e vivace. Besançon, splendida città della Francia orientale, capoluogo del dipartimento del Doubs, Borgogna-Franca Contea, è una destinazione speciale. A partire dalla posizione, immersa in una natura ricca di biodiversità, tra boschi, foreste, fiumi e corsi d’acqua, come il Doubs, il fiume che cinge, come in un abbraccio, tutta la città. Patrimonio Mondiale dell’UNESCO dal 2008, Besançon già dal 1986 è stata etichettata Città d’Arte e di Storia, per la straordinaria ricchezza del patrimonio storico e culturale che vanta 31 luoghi di culto, 28 siti militari e un patrimonio tra statue e fontane monumentali che le è valso anche l’appellativo di “piccola Roma“.
2000 ANNI DI STORIA
Le prime tracce di Besançon, l’antica Vesontio (o Visontio), città dei Sequani, si hanno nel 58 a.C., quando Giulio Cesare iniziò le sue campagne militari in Gallia. La felice posizione strategica del sito di Besancon ne fece un punto chiave per la difesa romana. Si narra che, osservando dall’alto l’ansa del fiume Doubs, il grande Cesare restò ammirato per la perfezione della curva che sembrava “tracciata con un compasso”.
Tantissime le vestigia romane ancora ben visibili, come un grande anfiteatro, le colonne di un teatro romano e di un acquedotto ed alcuni mosaici di un’antica domus conservati nel museo di Belle Arti. Tra tutte, spicca per solennità lo splendido Arco Niger, eretto nel 175 a.C. per celebrare le vittorie di Marco Aurelio, una porta realizzata nella pregiata pietra di Vergenne, alta circa 20 metri, che, di fatto, segna l’accesso alla cittadella fortificata, nella lista del Patrimonio Unesco.
CITADELLE DI BESANÇON
Simbolo della città, la cittadella è un bastione naturale fortificato sul Mont Saint-Étienne, che domina tutto il centro urbano ed è terzo monumento storico francese con più presenze turistiche, con oltre 200.000-300.000 visitatori ogni anno.
Protesa su un bastione naturale, la Cittadelle da sempre ha avuto funzioni di difesa militare per l’incredibile posizione strategica che, nel XVII secolo, fu dotata di una seconda cinta muraria ad opera dell’architetto Sébastien Le Prestre de Vauban (1633-1707), ingegnere militare di re Luigi XIV.
Dal 2006 inserita nella lista del Patrimonio Unesco, la Cittadella ospita tre Musei: il Museo Comtois, il Museo sperimentale di rare botaniche, diviso in cinque aree: il Giardino Zoologico , l’Acquario, Insectarium, Noctarium e Naturalium e il Museo della Resistenza e della Deportazione che riaprirà al pubblico il prossimo 8 Settembre, con nuovi spazi espositivi permanenti e temporanei per presentare la complessità della Seconda Guerra Mondiale attraverso collezioni di oltre 100.000 oggetti, tra cui una collezione di arte della deportazione, unica nel suo genere in Europa. L’estate prevede un ricco programma di eventi, con 2 highlights per celebrare i 15 anni di iscrizione delle fortificazioni di Vauban nella lista del Patrimonio mondiale; dall’11 Luglio al 29 Agosto, ore 21,30, cinema all’aperto e dal 6 all’8 Luglio 3 serate di concerti al tramonto.
CATTEDRALE DI SAINT JEAN E OROLOGIO ASTRONOMICO
A pochi metri dall’Arco Niger, la Cattedrale di Saint Jean, classificata Monumento storico, è un particolare edificio di culto, dagli stili architettonici diversi, risalente al 1127, con due absidi contrapposti, magnifiche vetrate colorate a tema floreale ed una serie di cappelle laterali, una delle quali ospita una famosa tela del XVII raffigurante la Vergine di Passignano, attribuita a Domenico Cresti (Le Passignano).
La Cattedrale è giustamente famosa anche per lo straordinario Orologio astronomico, unico nel suo genere, ispirato a passi del Vangelo, dal meccanismo sofisticato, costruito nel 1860 da Auguste Luciene Veritè, considerato un padre dell’arte orologiaia francese. Collocato all’interno della torre, l’orologio astronomico è alto circa 6 metri e lungo 2,5, con 30 parti meccaniche e 57 quadranti, ognuno raffigurante scena di vita di Gesù, circondato da varie figure religiose, Madonna, Santi, Angeli.
Una fama che ha influenzato fortemente anche le generazioni successive dando un impulso all’arte orologiaia, dal 2020 patrimonio immateriale UNESCO. Infatti, a fine secolo scorso, c’erano circa 400 laboratori, una scuola di orologeria e un Osservatorio che monitorava e diffondeva le conoscenze artigiane, per sostenere lo sviluppo dell’arte orologiaia.
Il Musee du Temps è un viaggio ideale nella storia che, sul filo tematico del “tempo”, unisce scienza ed evoluzione tecnologica dell’orologeria di Besançon. E’ ospitato all’interno dello splendido Palazzo Granvelle, dimora di un’illustre famiglia di giuristi le cui importanti collezioni d’arte e di libri antichi hanno costituito, nel XVII secolo, la prima collezione per la biblioteca ed il Museo di Belle Arti e Archeologia di Besançon.
IN GIRO PER IL CENTRO STORICO
Centre-Chapelle des Buis, il centro storico di Besançon meglio noto come La Boucle, deve il suo nome alla posizione eccezionale in cui si trova, con il fiume Doubs che abbraccia la collina di Saint-Étienne formando un’ansa perfetta e la suggestione di una sorta di penisola. Fino agli anni ’70 utilizzato per gli scambi commerciali, con le barche che attraversavano il canale trasportando merci, specie legname e vini, il bacino del Doubs è il polmone verde della città, Jardins de la Gare-d’Eau, un’ex area paludova bonificata nel XVII secolo, una parte della quale, dagli anni ’80, è sede della città amministrativa, con edifici pubblici, in particolare questura e camera di commercio.
Oggi La Boucle è il quartiere turistico, con strade eleganti, antiche dimore, negozi di artigianto locale, come orologi, saponi profumatissimi e miele, deliziose piazzette che si aprono su chiese monumentali, fontane con statue, vicoli suggestivi, locali, ristorantini sempre affollati di giovani e turisti.
Tra i percorsi più suggestivi anche quello che parte da Battant, antico quartiere vinicolo su pendii fino a quello medievale di Saint Jean, con l’omonima Cattedrale, ai piedi della cittadella, la Sinagoga, classificata monumento storico nel 1984, uno degli edifici religiosi più belli della città fino a la Place de la Révolution.
Città religiosa, Besançon ha la particolarità che molte chiese, conventi e cappelle sono stati trasformati in “hotel particulier”, come Le Sauvage, ex monastero delle Clarisse, nella Cittadelle, accanto alla Cattedrale di Saint Jean, dall’atmosfera pacata, un grande parco naturale privato ed un’eleganza discreta. A poche decine di metri dalle depandance, il ristorante del Sauvage ha un ambiente raffinato, con piatti curati esteticamente, prodotti di qualità e menù stagionali, segno di un’ambizione gastronomica del giovane talentuoso chef Hugo Mathieu.
RISTORANTE LE PARC
A pochi minuti dal centro di Besançon, Le Parc è un’oasi di bellezza e di saperi gastronomici. Situata nel cuore del parco Micaud, sul fiume Doubs e una ricca vegetazione, il Cafè du Parc, lounge bar per aperitivi, cocktail e the pomeridiano sulla terrazza esterna continua, idealmente, il dialogo con la natura all’interno del ristorante, grazie ad un’ampia vetrata che corre intorno a tutta la struttura.
Ambiente intimo ed elegante, atmosfere pacate e cucina a vista sono il biglietto da visita per una cucina moderna e contemporanea, declinata su prodotti locali di altissima qualità e di stagione.
Al timone della brigata di cucina Vivien Sonzogni, originario di Bison che, dopo il diploma alla scuola alberghiera di Poligny, inizia a girare il mondo, prima in Scozia, poi Hong Kong, facendo acquistare tre stelle Michelin al ristorante in cui lavorava. Un’esperienza significativa e ricca di profumi, spezie e tecniche che Vivien ha portato a Le Parc, con in più, la creazione di una rete virtuosa di piccoli produttori locali che forniscono la cucina di prodotti eccellenti e di nicchia. in pairing con una ricca carta di vini, locali, nazionali ed internazionali.
Un posto ed una cucina speciali per esperienze di valore.
www.leparcbesancon.com
(In copertina, Besançon, dall’alto della Cittadella, credit@C.Guerriero-TWM)
Carmen Guerriero