Nella centralissima via Carducci, si snodano palazzi e ville del ‘900 dove noti brand hanno realizzato inedite boutique. Come quella inaugurata dalla 𝐌𝐚𝐢𝐬𝐨𝐧 𝐃𝐢𝐨𝐫 all’interno di un’esclusiva villa del ‘900 appena restaurata con dettagli del migliore artigianato italiano con la riproduzione di particolari, come i bellissimi pavimenti d’epoca, con piastrelle realizzate a mano con materiali locali e gli stucchi delle pareti, dai disegni punteggiati a mano. L’eleganza di pezzi di design e delle collezioni offrono una visione armonica e di estremo nitore. Contraltare, la lunga lingua di sabbia dorata che, ancora oggi, è punteggiata delle antiche casette di legno dei pescatori. Dal lungo pontile di circa 300 mt. costruito nel 1877 per agevolare il carico dei bastimenti, quando la città diventò snodo cruciale per lo scalo dei marmi dalle vicine Alpi Apuane, si godono panorami mozzafiato. Il tramonto sul mare è la naturale quinta scenica di una natura straripante di emozioni, palpitanti di vita.

Una pagina di storia culturale di altissimo rilievo, non solo per la cultura locale, ma per l’Italia intera cui il progetto Museo Quarto Platano, al secondo piano di Villa Bertelli, Presidente l’Avv. Ermindo Tucci, è teso a restituire la sua identità storica e valorizzarla attraverso una sezione permanente di arte moderna con opere di artisti che, nel corso della vita, hanno conosciuto e amato Forte dei Marmi, trovando qui ispirazione per la loro produzione artistica. Costruita nel 1896 come sede direzionale di una società che operava nel settore degli armamenti, nel 1926 fu trasformata nell’albergo Villa Bertelli. Successivamente, la Villa cessò l’attività e venne abbandonata fino a quando, agli inizi del ‘900 il Comune acquistò la proprietà restituendone, dopo importanti restauri, l’antico splendore insieme al bel parco circostante, oggi aperto al pubblico.Gli ambienti sono stati incrementati da uno spazio espositivo che ospita molte iniziative culturali, concerti e mostre d’arte. All’interno è collocata la Donazione Dazzi, un prezioso e ricco corredo di dipinti, disegni, sculture, fotografie, lettere e saggi.

Le mitiche cave di marmo pregiato, ancora attive, hanno ispirato artisti di ogni tempo, a partire da Michelangelo Buonarroti che, nel 1517 fu il primo a scoprire i marmi di Serravezza della cava delle Cervaiole. sulle propaggini meridionali di Monte Altissimo, di proprietà della società Henraux Spa, Presidente e CEO Dr. Paolo Carli, che vanta prestigiose commesse, tra cui la cattedrale di St. Isaac a San Pietroburgo (1845), la ricostruzione di Montecassino (1945-1962) e la basilica di San Pietro in Vaticano (1962). Sempre a Michelangelo si deve la costruzione della strada di accesso alla Cava, completata nel 1567 grazie a Cosimo I de’ Medici. Il trasporto del primo blocco di marmo fino a valle nel 1569 venne immortalato in una foto storica che fa parte dell’Archivio storico della società.

Nel 1821 Jean Baptiste Alexandre Henraux, in collaborazione con marmo Borrini, acquistò una parte del Monte Altissimo, ampliando le cave e riaprendole all’attività. Qui, da oltre duecento anni si continua ad estrarre marmo purissimo con tecniche plurisecolari che hanno fatto la storia di questo territorio, disteso tra le Alpi Apuane fino a Livorno.

Renzo Maggi è un’artista innamorato della vita, come della moglie Elena, la sua musa. Dall’alto dei suoi 78 anni insegna a credere nei sogni, ad emozionarsi per la bellezza, ad amare l’arte. Il nonno ed il papà pure impegnati nelle cave dell’Henraux, inizia ad avere dimestichezza col marmo già piccolissimo. Si forma all’Accademia d’arte e poi nel laboratorio dello scultore Leonida Parma, Leò, dove ha acquisito esperienza, tecnica e cultura.
Poco distante, a Levigliani in provincia di Lucca, l’Antro del Corchia è il sistema di grotte più vasto d’Italia, con circa 150 chilometri di gallerie, di cui solo 70 esplorate. Qui, nel ventre della montagna di marmo, alcune centinaia di bottiglie di vino di piccoli produttori locali, da uve autoctone di vigneti in quota sui versanti marittimi delle Alpi Apuane, vengono affinate in grotta, prendendo la denominazione di “Vino Ipogeo”.

Imperdibile il Palazzo Mediceo di Seravezza, a breve distanza da Forte dei Marmi, un complesso architettonico, dal 2013 Patrimonio dell’Umanità, con annesse Scuderie, cappella e giardino. Rispetto alle altre Ville Medicee, si distingue per la scelta di un’estrema semplicità architettonica, a conferma della sua precipua destinazione funzionale di casa. Costruita per volere di Cosimo I de’ Medici, Granduca di Toscana, tra il 1561 e il 1565, venne utilizzata come residenza temporanea durante le frequenti visite alle miniere e alle cave di marmo del Piastraio di Stazzema da egli aperte.

Fino al 7 gennaio 2024, gli splendidi saloni del Palazzo Mediceo di Seravezza, residenza di Cosimo I de Medici e Patrimonio Unesco, ospiteranno la mostra antologica organizzata dal Comune di Seravezza e la Fondazione Terre Medicee, Direttore Dott. Davide Monaco, dedicata all’artista Filadelfo Simi. Parigi, Firenze e la Versilia. Il viaggio della vita, per celebrare l’arte del Maestro del verismo dell’Ottocento italiano, focalizzata sul tema degli affetti e della vita familiare, a cento anni della sua morte avvenuta a Firenze il 5 gennaio del 1923.

Oggi come nel secolo scorso, Forte dei Marmi è una destinazione che offre molti attrattori turistici importanti di grande arricchimento culturale, oltre che di piacevolezza, con ampia scelta di strutture ristorative e ricettive. Con nuova proprietà russa, Luxury Hotel Development Group e gestione di Panoram Hotel Managment, il Grand Hotel Imperiale è ubicato a 200 metri dal mare, in una pineta. L’edificio, squadrato e su cinque piani, con 30 suite e 16 superior per un costo che va dai 1200 fino 2500 a notte, è stato oggetto di importante investimento e restayling, con dilatazione degli ambienti interni originali e sovrapposizione di servizi, come due bagni in camera, in linea con certe tendenze internazionali che prediligono gli eccessi.
Patrizia Bernardi è la general manager dall’esperienza ventennale sul campo a Dubai. All’interno, accessibile anche dai non clienti, il Ristorante L’Olivo propone piatti territoriali e prodotti di eccellenza, come formaggi e salumi locali. Marco Ricci è il responsabile di sala, con una passione speciale per i vini di nicchia di piccoli produttori locali e abbinamenti creativi con le preparazioni equilibrate e ben impiattate del master Chef Marco Cucchiara. Al bar Diego Frediani è Bar Manager Golden Manager che realizza cocktail dalle mixture fresche ed avvolgenti di note floreali, agrumate, resinose fino a quelle piacevolmente complesse della gamma delle spezie.
Peccato che una semplice richiesta per la colazione, legata ad una intolleranza alimentare, sia stata gestita male e con evidente fastidio. Su tale aspetto occorrerà rivedere utilmente la formazione del personale.
(In copertina,”Controvento”, ingresso Pontile, credit@TWM).
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