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MARDIN, LA CITTA’ DEL SOLE

Nell’estremo sud est dell’Anatolia, in Turchia, Mardin è la città dal fascino leggendario, esempio di tolleranza e di pace, dove passato, presente e futuro si intrecciano in millenni di miti, storie e popoli diversi, regalando continue emozioni.

E’ sera quando arriviamo a Mardin. Sulla collina, il Castello, con l’antica cittadella, è tutto un abbraccio d’oro. Man mano che il taxi sale, il rumore “del mondo” allenta la sua morsa per approdare in un’oasi insperata di silenzio. Nelle strade affollate i suoni rotolano ovattati, in una sorta di mantra reverenziale.

Castello di Mardin, Mardin, credit@C.Guerriero-TMW

L’alba, ammantata di rosa – arancio, riserva uno scenario mozzafiato di case terrazzate degradanti sull’immensa piana mesopotamica. Un sogno di luce e di pace tra il Tigri e l’Eufrate.Le costruzioni sono in una particolare pietra calcarea gialla che dona una patina dorata a tutta l’antica cittadella, creando una visione quasi fiabesca, che è valsa a Mardin l’appellativo di Città del Sole. Una città davvero particolare anche per posizione, lungo la famosa via della seta, passata dal 4500 a.C., da una civiltà ad un’altra, tra Assiri, Persiani, Romani, Bizantini, Arabi, Selgiuchidi, Mongoli, Ottomani, sommando un patrimonio storico, culturale e architettonico inestimabile che trasuda fascino da ogni pietra e ad ogni angolo di strada. Un meraviglioso museo a cielo aperto, iscritto nella lista del patrimonio mondiale UNESCO. Non a caso, gli stessi abitanti usano dire che ci sono tante Mardinsotto Mardin.

Maridin Otel, Mardin, credit@C.Guerriero-TWM

Con le sue Madrasa, Moschee, Chiese, monasteri e minareti, qui convivono in pace culture, razze e religioni diverse. Sentimento molto forte e sentito dagli abitanti che raccolgo anche in una singolare targa di pietra all’ingresso del cancello del Maridin Otel, splendido boutique hotel a 5 stelle, tra i più particolari di tutta la Turchia, con incisi gli emblemi di 4 religioni diverse.

Frontale di pietra Maridin Otel, credit@ C.Guerriero-TWM

A meno di 400 metri dal centro e dal Museo, Maridin Otel sorge dal 1600 nell’antico quartiere armeno di Mardin, in un antico palazzo nobiliare costruito nella tradizionale pietra gialla e con il tipico sistema a terrazze esposte a sud. Più che un hotel è un museo dalla vista mozzafiato sulla piana Mesopotamica e sul castello di Mardin.

Terrazza privata della camera, Maridin Otel, Mardin, credit@C.Guerriero-TWM

La sera, le luci ovattate ed i suoni della musica dal vivo regalano atmosfere magiche sulla terrazza più alta, dove vengono serviti deliziosi piatti di cucina locale; all’interno, nelle ampie sale decorate con le volte a crociera, si gusta la ricca e squisita colazione turca. Arredi, tappezzeria ricercata, sauna, una grotta con piscina, divani con tappeti e cuscini su terrazze private, sulla piana e sul Castello ed ambienti sontuosi, come la stanza del Re, con piscina privata, regalano il fascino di un’esperienza unica e davvero indimenticabile.

Nelle strade, all’ombra di altissimi minareti, le botteghe di spezie, di saponi artigianali (sabun), di liquori, di confetti alle mandorle o pistacchi , i bazar storici, i caffè al cardamomo, traghettano in un’atmosfera magica.I profumi sono inebrianti, quasi stordiscono i sensi, in una sorta di libido sensoriale. Tra tutti, quello del pane alla cannella, specialità golosa prodotta da panifici e pasticcerie.

Imperdibile l’esperienza di gusto al ristorante  Cercis Murat Konağı, in un antico palazzo del 1888 di proprietà della famiglia Tüfekçioğlu, oggi museo, dal panorama mozzafiato sulla pianura silenziosa e al recupero e valorizzazione dell’ autentica Cucina tradizionale di Mardin.

E’ frequentato da chi vuole conoscere la ricca cucina di Mardin, in cui carne, bulgur e verdure varie sono preparate con cura, tempi lunghi ed armonia. Anche la diversità delle spezie coltivate nella regione, come Cannella, Coriandolo, Mahlep, Zenzero, New Spring, Sommacco, Peperoncino e Mandorla contribuisce ad aggiungere una speciale ricchezza alla “Cucina di Mardin”. Tra i piatti più noti, Zuppa di Kisk, Riso di melanzane con cannella Mahlep, Alluciye (stufato di prugne acide), Incasiye (padella di prugne con melassa), Kitel Raha (polpette ripiene assire), Hımmisiye (piatto di ceci aspri), Kazan Kebab, Foglia d’aglio ripiena, Dobo (cosciotto di agnello, mandorle, aglio, pimento).

Museo di Mardin,credit@C.Guerriero-TWM

Poco oltre, il Museo di Mardin è all’interno di una precedente Chiesa siro-cattolica di Antiochia e ripercorre con documenti, stampe, ceramiche, monete ed oggetti vari, la storia della città e della regione a partire dall’Età del Bronzo. Molto interessante è la bella collezione di gioielli (orecchini, braccialetti, collane, ecc.) realizzati ina raffinata filigrana d’argento, oggi anche oro, secondo un’antichissima tecnica di lavorazione chiamata Telkari, in uso da secoli in Mesopotamia e nella provincia di Mardin.

gioielli Telkari in oro, Mardin, credit@C.Guerriero-TWM

Sulla strada principale, in più punti, scale laterali sono l’accesso ai vicoli del Hasan Ammar Çarşısı, il grande bazar cittadino, cuore pulsante del commercio da secoli, straordinario patrimonio di eccellenze del territorio e santuario di antichissime arti e mestieri di abili artigiani.

Hasan Ammar Çarşısı, credit@C.Guerriero-TWM

Botteghe polverose di intagliatori, incisori, impagliatori, maniscalchi, ciabattini, lucida scarpe si alternano a negozi variopinti di frutta, verdura, pesce, ayran, peynir, spezie, gioielli, vestiti, in un susseguirsi di tende, archi, antiche fontane di pietra, ombre di minareti, odori pungenti, rumori ritmici, vociare confuso e assordante. Ovunque gli occhi neri, bellissimi, di Şahmeran, la regina dei serpenti, metà donna, metà serpente. Un mito persiano sopravvissuto ai secoli e che continua ad incantare, con la sua immagine  affissa alle porte dei negozi, dei ristoranti, degli otel e delle camere delle ragazze come buon auspicio. Un viaggio nel viaggio, che continua, però…in un’altra storia.

@Riproduzione vietata

Carmen Guerriero

 

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