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PARMA, TOUR DI MERAVIGLIE, TRA REGGE E RISOTTI.

Ad Agosto sono davvero pochi i parmigiani per le strade e nelle aree verdi, molti negozi sono chiusi in centro; non resta dunque che dedicarsi all’arte e suoi capolavori, ed alla sempre sorprendente offerta gastronomica per i numerosi turisti attratti dalla città di Verdi e Toscanini.

AUSTERA E RICCA DI TESTIMONIANZE STORICHE

Al pari del Palazzo Ducale La Pilotta, simbolo della città parmigiana ed ubicato nel cuore della stessa, anche la maestosa Reggia di Colorno rappresenta una tappa obbligata per chiunque si trovi a Parma o nei pressi. Entrambi sono luoghi di alto valore storico ed estremamente affascinanti; il primo è complesso monumentale sede del Teatro Farnese, della Galleria Nazionale di Parma, del Museo Archeologico Nazionale e della Biblioteca Palatina; la Reggia, invece, è situata a circa 16 km da Parma e nella sua lunga storia ha avuto più illustri proprietari, tra cui Luisa Elisabetta figlia del Re di Francia Luigi XV, e poi  Maria Luigia d’Austria moglie di Napoleone e duchessa di Parma, le quali le diedero un’impronta di indelebile splendore.

Reggia di Colorno, particolare, credit@A.deRogatis-TWM

Oggi mèta di numerosi visitatori, la Reggia di Colorno ha nel suo storico meraviglioso giardino la location preferita dalle coppie di giovani sposi che amano farsi fotografare . Ma Parma, ricca di arte, storia e cultura nel cuore dell’Emilia, è anche famosa per le sue tradizioni culinarie.

RISOTTI CLASSICI E STAGIONALI, UNA VALIDA ALTERNATIVA ALLA TRADIZIONE

Piacevolissima sorpresa in una Parma che, come da tradizione emiliana, esprime sovente una caratteristica paragonabile ad un limite: proposte culinarie dominate da generosi taglieri di salumi e formaggi, primi piatti appetitosi come tortelli, ravioli, tagliolini, e poi lo stracotto o la torta fritta che è tipica del territorio. Insomma, c’è da godere e da saziarsi, ma c’è anche da cercare alternative che comunque soddisfino il palato. E così succede di imbattersi nella stimolante sorpresa di cui sopra: la Risotteria Dai C’andema, che celebra l’arte del risotto in ogni più inimmaginabile espressione. E’ pur vero che quest’ultimo è riconosciuto quale risorsa gastronomica del Nord, dai natali veneti e con successiva espansione nelle regioni al di sopra del Po. Tuttavia, la creatività e l’originalità dell’offerta della Risotteria in questione stimolano inevitabilmente tanta curiosità.

CREATIVITA’ E TIPICITA’ PUGLIESI IMPREZIOSISCONO IL MENU

Entrando, si avverte un senso di accoglienza e piacevole semplicità; il menu viene presentato da un cameriere dallo spiccato accento pugliese, precisamente da Cerignola, e ciò fa comprendere che l’estro culinario “made in Sud” ha un ruolo importante nel locale.

La scelta del risotto si presenta difficile ma nel contempointrigante, tra i classici e gli stagionali, ed alla fine si rivela vincente: riso venere nero con salmone scozzese, fiori di zucca freschi, crema di pistacchi e burrata pugliese. Un mix di eccellenze per un trionfo di sapori. Ma un altro risotto ha destato uguale interesse ed ammirazione, quello con pomodoro fresco, gambero blu australiano, stracciatella pugliese, polvere di capperi, limone candito. Indubbiamente abbinamenti arditi, ma che il talento di uno chef navigato sa valorizzare, e che non deludono mai alcuna aspettativa.
Anche questo è uno dei volti di Parma a tavola!

Alberto De Rogatis

 

Alberto De Rogatis

Giornalista dal 2009, appassionato di turismo, enogastronomia ed arte. Esperto in marketing e comunicazione, inizia negli anni ’90 come copywriter in agenzie di pubblicità. Ha al suo attivo campagne in Italia ed Estremo Oriente; è cofondatore del Premio Spot School Award per giovani creativi.

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