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VALDARNO E VALTIBERINA. COLORI, NATURA, FOLIAGE NEI VIGNETI E GRANDI OPERE D’ARTE.

Una Toscana nella Toscana, le valli del Valdarno e della Valtiberina sono destinazioni per un turismo “lento” che ama i dettagli e la scoperta delle cose semplici ed autentiche che fanno la differenza e trasformano il viaggio in questi luoghi in una esperienza “di nicchia”.

Per l’immaginario collettivo quando si parla di visitare la Toscana di solito a cosa si pensa? Subito alle grandi città d’arte, Firenze e Siena e Pisa, poi al mare con Viareggio e Forte dei Marmi e all’Argentario  o l’isola d’Elba, poi al vino con il suo Sangiovese declinato in Chianti e  Brunello di Montalcino e Montepulciano per non parlare della Vernaccia (quella di Sangimignano per esempio). E poi?

E poi c’è tutto il resto da vedere e vi garantisco che il “resto” è tantissimo e travolgente ed emozionante. Ho avuto modo di partecipare a un viaggio stampa alla scoperta della Valdarno e della Valtiberina per la valorizzazione nell’ambito turistico di queste due vallate non molto conosciute ai più ma che lasciano senza fiato.

Valdarno, la valle dei colori

Partiamo dalla Valdarno. La definisco la valle dei colori, ad ogni batter di ciglia il paesaggio cambia e con il paesaggio cambiano i colori. Una quantità immensa di tonalità di verde e di azzurri e di grigi e di ocra e di gialli e di rossi e di mille altri colori.

Colori che ritroviamo nelle opere dei grandi pittori del Rinascimento. Massaccio, il Beato Angelico e Piero, si solo Piero. Non sapevo ma il chiamare per il solo nome un personaggio famoso determina la sua importanza, in Toscana. Pensate a Dante. Dante è il nome e tutti sanno che è Dante Alighieri come Piero è il nome e tutti sanno che è Piero della Francesca.

Madonna del Parto, credit@TWM-L. Savioli

Ecco l’azzurro del manto della Madonna del Parto di Pietro assolutamente da non perdere nella chiesa di Santa Maria a Momentana un piccolo borgo dove da 30 anni è visibile questa stupenda opera.

Altrettanto emozionanti i cieli del trittico del Beato Angelico da visitare al  Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie a San Giovanni Valdarno dove ancora si vedono gruppi di amici, tutti vegliardi, che si trovano in piazza solo per far 2 chiacchere, per trovarsi, senza bisogno di avere un bicchiere in mano o per forza far qualche cosa.

trittico Beato Angelico, credit@TWM-L.Savioli

Il solo piacere di ritrovarsi come si faceva una volta e come ancora si fa in questi paesi.

Ecco il blu brillante delle opere, del cinquecento, in terracotta invetriata di Giovanni della Robbia da ammirare anche nella pieve romanica di San Giovanni Battista a Petrolo dove dei volontari mantengono aperta su appuntamento questa chicca dal valore inestimabile con una fonte battesimale di una bellezza incredibile.

particolare opera in terracotta invetriata, credit@TWM-L. Savioli

Le Balze della Valdarno, quadro della natura

Il contrasto del panna della terra cotta e di quel blu oltremare lucido è una immensa gioia per gli occhi e lo spirito. Ecco le varie tonalità dell’ocra da ammirare non in un quadro ma in natura. Sono le Balze del Valdarno, residui di calcare e arenaria e ciotoli vari a forma di torri che sono i resti di un lago che nel Pliocene copriva tutta la Valdarno. Misurano svariati chilometri ma le più facili da raggiungere sono quelle di Montemarciano chiamate la Buca delle Fate.

Passando in mezzo ai vigneti si giunge fino a sotto a queste formazioni geologiche che sembra ti avvolgano con la loro dolcezza e bellezza. Per non parlare delle varie tonalità di grigio della pietra arenaria con cui è costruita la Pieve di San Pietro a Gropina a Loro Ciuffenna. Opera romanica costruita su una chiesa paleocristina lascia interdetti per la sua elegante semplicità e la forza espressiva dei suoi capitelli e del pulpito tipico longobardo. Consigliamo la visita sia interna che esterna per ammirare sia i colori che la bellezza architettonica.

Altri colori da vedere? Ma ovvio… in questo periodo il foliage delle vigne. Ogni varietà ha un colore diverso. Da migliaia sfumature di giallo ad altrettante di rosso e di marrone. Non serve attraversare l’oceano per farsi travolge dai colori dell’autunno, basta viaggiare con gli occhi aperti.

Di altre chicche in Toscana, comprese specialità alimentari e altri luoghi colorati da vedere vi rimando al prossimo pezzo….

Liliana Savioli

Liliana Savioli

Giornalista, Padovana DOC, Sommelier, esperto degustatore internazionale e docente, fa parte dell’Associazione ACAUD  in qualità di sensorialista. Partecipa regolarmente alle commissioni per la determinazione delle DOC E DOCG del FVG. Collaborazione con Riviste di settore anche come delegata regionale del FVG.

 

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