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DIVERSIFICAZIONE, BRAND AWARENESS E QUALITÀ. LE SFIDE DEL FUTURO DI FAMIGLIA CASTAGNEDI

Iconicità territoriale della Valpolicella Orientale ed internazionalizzazione. Due punti focali da coniugare nel fitto planning aziendale del 2024, tra strategia di vendita, di produzione e di distribuzione sartoriale della nota azienda veronese.

a cura di Felice Siniscalchi

Diversificazione, aderenza al brand e lavoro sui mercati internazionali. Sono queste le direttrici su cui lavora Famiglia Castagnedi, realtà d’eccellenza veronese titolare dello storico brand Tenuta Sant’Antonio, per far fronte ad un contesto internazionale sempre più complesso e anticipare molte delle sfide del settore.

Tenuta Sant’Antonio nasce nel 1995 a Colognola ai Colli (Verona) come sogno dei quattro fratelli Castagnedi che, provenienti da generazioni di viticoltori, si sono impegnati a realizzare vini iconici attraverso tre diversi brand: Tenuta Sant’Antonio, SCAIA e TÉLOS. Continui investimenti hanno spinto un progetto imprenditoriale unico basato su identità, innovazione e sostenibilità, portando l’Azienda, in pochi anni, a diventare un punto di riferimento del territorio con 50 dipendenti, 150 ettari vitati e due milioni di bottiglie prodotte ed esportate in tutto il mondo.

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Famiglia Castagnedi TSA_Da sx Paolo, Tiziano, Armando e Massimo Castagnedi@M. Pillon

Nell’ultimo anno, l’azienda dei fratelli Castagnedi ha elaborato un Masterplan che ha indirizzato l’impegno di tutte le direzioni organizzative verso:

1. Diversificazione dei canali di mercato: affidare ciascun prodotto al canale distributivo che può valorizzarlo adeguatamente ed efficacemente in base al suo grado di interazione con una platea di target specifici. Tenuta Sant’Antonio si è consolidato nel target Horeca, il posizionamento di SCAIA in GDO si è notevolmente approfondito e rafforzato, mentre per TÉLOS si sono cercati nuovi importatori esteri specializzati in sostenibilità. Obiettivo primario una distribuzione sartoriale che permetta un’espansione e un efficientamento delle operazioni di vendita, oltre a una diversificazione del rischio che vada ad ampliare la platea di distribuzione per ogni prodotto in un determinato verticale.

2. Un brand tailor made: date le scelte di consumo sempre più consapevoli, ben definite e di legame con valori e identità di uno specifico marchio, l’azienda ha avviato un processo di brand awareness con maggior verticalizzazione e riconoscimento dei singoli brand sul mercato targettizzando consumatori specifici e mirati, stimolando e consolidando l’aderenza all’identità del brand sia tra gli importatori/distributori che direttamente nel consumer.

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Antonio Castagnedi con James Suckling, Miami,@M.Pillon

3. Progetto qualità: la valorizzazione dell’eccellenza dei Single Vineyard Tenuta Sant’Antonio ha dato vita a Signature Wines iconici, testimoni dell’identità più intima del terroir della Valpolicella Orientale: il Soave VIgna Monte Ceriani, il Valpolicella DOC Superiore La Bandina (93pt Vinous – Antonio Galloni, 92pt James Suckling) e l’Amarone della Valpolicella DOCG Campo dei Gigli (95pt Vinous – Antonio Galloni, 94pt James Suckling, 3BICCHIERI Gambero Rosso), pluripremiati dai più prestigiosi critici mondiali. Per arrivare a questo sono stati avviati altri lavori come il “Progetto Natura” e le attività di Ricerca & Sviluppo sia in vigneto che in cantina. Infine, una nuova percezione estetica e comunicativa ha visto la rivisitazione in chiave premium delle etichette dei grandi bianchi della Famiglia e, a breve di TÉLOS, e si completerà nel 2025 in occasione del 30° anniversario dell’azienda con le etichette dei Valpolicella e degli Amarone.

4. Internazionalizzazione: esclusive attività internazionali hanno visto Famiglia Castagnedi al tavolo con le più prestigiose firme enologiche mondiali. I migliori Signature Wines di Tenuta Sant’Antonio sono stati selezionati tra le pochissime etichette presenti all’evento organizzato a Miami il 1° marzo da uno dei più autorevoli Wine Critic mondiali, James Suckling, che ha registrato oltre 7000 presenze internazionali – in larga parte operatori, mentre a settembre si terrà il Great Wines of Italy a New York. Tra i prodotti più apprezzati l’Amarone Campo dei Gigli, premiato con 94 punti dal critico. A Londra, a febbraio, si è invece tenuta la passerella dell’Italy Fine Wine Encounter di Decanter, a rappresentare il valore della Valpolicella Orientale e dell’eleganza che vini come l’Amarone possono portare al tavolo delle più importanti piazze mondiali.

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Dobbiamo avere il coraggio di innovare, individuare il nostro stile e portarlo all’estero come un ambasciatore autentico del nostro territorio: ecco perché stiamo indirizzando tutte le funzioni di Famiglia Castagnedi verso obiettivi concreti, coerenti e ben definiti” – il commento di Armando Castagnedi, titolare dell’azienda insieme ai fratelli. “Ritagliando vini che siano il riflesso dei nostri tratti distintivi – verticalità, pulizia, bevibilità – e mettendoli a disposizione delle specifiche preferenze dei singoli target vogliamo mettere il consumatore al centro di un’esperienza che lo vede coinvolto in maniera sartoriale: questa è la nostra sfida, a cui stiamo lavorando insieme a professionisti, distributori e Wine Lovers.”

www.tenutasantantonio.it

 

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