Martin Foradori Hofstätter è alla guida dell’azienda di famiglia dal 1992. Oltre un secolo di storia di scelte, di passione, di impegno, tra cui quella architettonica della torre del vino che dal 1998 affianca l’antico campanile di Termeno.
Lungimiranza e spirito imprenditoriale hanno portato Martin, sostenuto dalla moglie, ad ampliare le proprietà di famiglia, con l’acquisto, nel 2014, della tenuta Dr. Fischer in Mosella, Germania, per il sogno di produrre l’amato Riesling e, nel 2017 in Trentino, patria dei suoi avi, con l’acquisizione di Maso Michei, tipico esempio di viticoltura di alta montagna nella Valle dei Ronchi, sopra ad Ala. J. Hofstätter, oggi una delle più grandi aziende vinicole a conduzione familiare dell’Alto Adige.
E’ in questa tenuta dai ripidi declivi, al confine con il Veneto e il Parco Naturale dei Lessini, in una posizione unica, sopra alla pittoresca cittadina di Ala, che nasce Michei di Michei Müller Thurgau di Hofstätter, vino che nasce dalla fatica e dal freddo, lungo versanti coperti anche questo inverno da oltre 40 centimetri di neve. Un esempio di viticoltura eroica d’alta montagna che non trova eguali: i versanti ricamati dai vigneti passano da 790 a 850 metri sul livello del mare.
«Lavorare queste vigne non è facile –così Martin Foradori Hofstätter. La potatura avviene con temperature rigide, anche quest’anno con 40 e oltre centimetri di neve, inerpicandosi lungo versanti ripidi. È un vino che nasce con il freddo, ma soprattutto dalla fatica. A Maso Michei la neve è arrivata in passato anche a maggio, quando la germogliatura era già in fase avanzata».
Le vigne in questo luogo ameno si sono adattate al clima montano ma anche ai terreni magri e ghiaiosi e si inseriscono in un ecosistema orientato totalmente alla sostenibilità.
L’isolata posizione della Valle dei Ronchi non solo offre condizioni microclimatiche ideali per la produzione di vini di alta montagna ma, grazie anche alle diverse stalle presenti in zona, la fertilità dei magri terreni calcarei è garantita a km zero. Infatti, per coltivare i terreni si utilizza il letame di masi vicini che viene fatto “maturare” in piramidi alte circa 2 metri costituite da strati intervallati con paglia per circa un anno. A corredo dei vigneti, una serie di siepi che ospitano uccelli di ogni tipo e permettono di controllare in modo naturale la presenza di parassiti. Si pratica inoltre la confusione sessuale contro le tignole eliminando così l’utilizzo di insetticidi. La legatura avviene con materiali biodegradabili e non con legacci in plastica o altri materiali sintetici.
Il Michei di Michei Müller Thurgau ha un profilo sottile, verticale, elegante. Nel calice è un bel giallo paglierino con riflessi verdognoli, al naso rivela un bouquet di frutta bianca, fresca, “croccante”, come mela verde, pera e note di scorza di limone con la suadenza di dolci note floreali, sempre bianche, come i fiori di tiglio. Al gusto è fresco, abbastanza complesso, di buona persistenzae ben equilibrato, riflesso di un territorio impegnativo ma che riesce ad esprimere tutta la sua armonia.
https://www.hofstatter.com/
a cura di Felice Siniscalchi