Inaugurata al MANN, Museo archeologico di Napoli la mostra “Bizantini. Luoghi, simboli e comunità di un impero millenario” in programma al Museo Archeologico Nazionale di Napoli dal 21 dicembre 2022 al 13 febbraio 2023.
Un progetto condiviso e curato da Federico Marazzi (Università Suor Orsola Benincasa di Napoli) con la direzione scientifica di Paolo Giulierini, Direttore del MANN, Villaggio globale international, il contributo della Regione Campania, Pres. Vincenzo de Luca e con il Ministero Ellenico della cultura e dello Sport , d.ssa Anastasia Lazaridou direttrice generale mostre e musei, che ha affermato “Speriamo fortemente che questa mostra rappresenti solo un inizio e che possa costituire una spinta per promuovere congiuntamente la diffusione di questa importante parte delle storia mondiale, aggiungendo un ulteriore legame all’eccellente collaborazione tra i musei italiani e greci”.
Robert Byron, noto scrittore di viaggi inglese dei primi decenni del Novecento, attribuiva la grandezza di Bisanzio alla sua «triplice fusione»: un corpo romano, una mente greca, un’anima orientale, mistica.Una fusione che l’arte, la cultura, le testimonianze materiali della società interpretarono e seppero diffondere attraverso i secoli. Tanto emerge dalla ricchissima mostra che sviluppa in 15 sezioni il tema delle fasi storiche successive all’impero Romano d’Occidente, con un focus su Napoli (città “bizantina” per circa sei secoli, dopo la conquista da parte di Belisario e le sue armate nel 536 d.C.) e una particolare attenzione alla Grecia a all’Italia meridionale.
La mostra vanta, in questa speciale occasione, di reperti archeologici inediti, mai mostrati al pubblico, provenienti dagli scavi della metropolitana di Salonicco in Grecia nonché di reperti, concessi in prestito dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per il Comune di Napoli,cda scavi della linea 1 della metropolitana di Napoli.
Un importante lavoro di due anni tra Italia e Grecia, teso a restituire alla comunità internazionale un tessuto storico-culturale fondamentale per la comprensione della storia del mediterraneo , ovvero quella innervata nelle fitte trame di un periodo di grande opulenza, bellezza e raffinatezza dell’arte bizantina che aveva in Bisanzio, Βυζάντιον, colonia greca, ribattezzata Costantinopoli, capitale dell’impero romano d’occidente, il perno di uno stile che ha fatto la storia di un’epoca.
“Esiste una Campania archeologica dopo la caduta di Roma – il commento del Direttore del Museo, Paolo Giulierini – e raccontare in una grande mostra i mille anni di questo impero è per il MANN una nuova tappa del percorso partito dai Longobardi verso una più completa identità del nostro stesso museo. Napoli bizantina è un tema cruciale e per molti sarà una sorpresa alla scoperta di un intreccio di destini tra la città e l’impero, dopo la sottomissione a Roma, durato per sei secoli, il tratto più lungo della sua storia. E anche quando il dominio bizantino di Napoli evaporò, questo legame con l’ Impero non fu mai rinnegato e si trasformò in volano per tenere vivi i contatti con il Mediterraneo, la tensione verso altri mondi. Il MANN è quindi il luogo ideale in Italia per raccontare questa storia”.
Sculture, mosaici, affreschi, vasellami, sigilli e monete, straordinari manufatti in ceramica, ma anche smalti, oggetti d’argento, preziose gemme e oreficerie, pregevoli elementi architettonici danno conto della strutture, dei sistemi organizzativi, dei commerci e dei rituali di questa complessa realtà politica, testimoniando nel contempo le eccellenze delle manifatture bizantine, gli incroci di cultura, gli stilemi e i simboli dell’Impero d’Oriente attraverso i secoli. E’ la creatività artistica del mondo antico che transita verso il Medioevo, con un linguaggio rinnovato dalla fede cristiana e con gli innesti del mondo orientale, in particolare della cultura iranica e araba.
E’ questo mutamento di pelle a indurre gli eruditi, dal 1600 in poi, a cercare un nuovo nome – Impero Bizantino – per indicare questa realtà politica che per secoli calcò le scene della Storia, connettendo Oriente e Occidente, contribuendo innegabilmente alla formazione dell’Europa medievale e all’Umanesimo, lasciando un’eredità culturale profonda tanto nel successivo impero islamico quanto nei suoi ex territori, comprese alcune città e regioni d’Italia ove più profondo e duraturo fu il legame con l’Impero.